Numero d'ordine: 468
Data: 26 11 1563
Intestazione: VINCENZO BORGHINI IN POPPIANO A GIORGIO VASARI IN FIRENZE
Segnatura: ASA, AV, 14 (XLVIII), cc. 32-33.
Fonte: Magnifico messer Giorgio. Io risposi a tutta la vostra; ma ser Francesco, che era la risposta, non vi trovò mai, poi se ne ritornò a Pisa; siché la colpa non fu mia; e per ora non replicherò altro, venendomene, che vi sarò domani, e parleremo insieme.
Quanto allo star mio qui, dite a chi vi dicessi nullo di me, che e qui e costì e dovunque io sono, io opero sempre per lo spedale; ma il come et il dove et il quando mi pare ragionevole stia al giudizio mio. Or lasciando le burle, io me ne tornerò, da che ve ne fo piacere; ma voi non vi dovete ricordare che mi promettesti di venirmi a vedere. Orsù questa altra volta. A Dio piaccia, che questo natale io possa venire fino a Pisa, che molto lo desiderrei; e mi date contento a dirmi che Sua Eccellenza Illustrissima sia miglorata, ma molto più, quando mi direte che sia libero affatto di questo suo male, che a Dio piaccia farci questa grazia, conservandocelo lungamente per ben nostro, onor suo e salute di questi popoli et di tutta Italia.
Del Salviato mi acresco Dio gli abbia dato riposo. Quanto a Vincenzo de' Rossi ancor lui mi avea scritto; ma io giudicavo che fussi bene aspettar se Sua Eccellenza Illustrissima negoziava, che sare’ stato molto meglio per lui: perché non so se il principe se la vorrà spedire, ché queste cose, che si possono indugiare, volentieri le manda in là; e così porta pericolo di smarrirsi o di perdersi. Del resto parlereno a bocca, ché io non voglio volgere il foglio. Dio vi aiuti et mantenga.
Salutatemi molto, molto il magnifico ser Montalvo.
Da Poppiano a 26 di novembre 1563. Questa è l’ottava lettera di stamattina.
Don Vincenzo vostro.
Al Molto Magnifico messer Giorgio Vasari, mio osservandissimo.
Bibliografia: Frey 1930, pp. 13-14.