Numero d'ordine: 76
Data: 15 08 1545
Intestazione: MINIATO PITTI IN MONTOLIVETO A GIORGIO VASARI IN NAPOLI
Segnatura: ASA, AV, 9 (XLIII), c. 95.
Fonte: Messer Giorgio mio amantissimo, salute.
Al principio d’agosto ebbi l’ultime vostre de non so quanti di luglio, e al solito mi furono gratissime. Ho avuto piacere imenso lo avere inteso da varie persone la bellissima opera, che è riuscito il refettorio e le altre vostre belissime cose e le sento laudare a piena bocca da tutti, che l’hanno vedute. E il Padre Generale ogni dì diventa più vostro e di voi si lauda e non gli pare potere mai sadisfarvi e pure tuttavia cerca avere opere di vostro. E infra le altre cose, come arete fornito la foresteria, la quale vi raccomanda assai, vorrebbe, che gli facessi bello di stucco e pittura quello atrio dinanzi la porta della chiesa, che è tra la capella del Duca d'Amalfi e la capella del conte di Terra Nuova e vorebbe gli facessi un poco di disegno a vostro modo, secondo vi detterà la nobilità dello ingegno vostro, e glielo mandasse a vedere e farli intendere quello volete per la merce vostra. E di questo io ancora vene prego. Appresso vorrebbe lo servissi bene di quel quadro che vuole per sé, del quale sarete pagato e bene e di questo statene sopra di me. Cioè uno Cristo, che va sopra l’acqua, quando gli apostoli erano nella nave con quella fortuna grande, che si credettono fusse la fantasma. Sua Paternità Reverenda dice averne visto uno simile in uno panno di razzo in capella; e gli piacque assai certe reverberazioni de’ colori delle veste nell’acqua. E così o simili fantasie gli piacerieno e sopratutto colorito allegro e paesi lontani intorno a l’acqua, perché questo, dove fu, sebene dice: "Erat navis in medio maris et iactabatur fluctibus", non è per questo che fusse nel mezzo del mare; ma era uno lago, come quello di Perugia o di Bolsena, e gli ebrei chiamano i laghi mare, come dice nel Genesis: "Congregationes aquarum appellavit maria"; si che voi intendete. Sforzatevi servirlo bene, e che sia di vostra mano, perché si conoscono le lance da gli stocchi. E si raccomanda a voi e è tutto vostro.
Noi, cioè Sua Paternità Reverenda e visitatore sanese e’l cancelliere e io, ci partiremo el dì dopo San Rocco per ire a Milano: penso sarò ritornato ad Ognissanti. Credo, abbiate costà caldi grandissimi, perché noi qua ci abbruciamo di caldo, né mai ci ricordo maggiori. Nuove non ho che scrivervi, però mene passo. Vi ricordo, sono tutto vostro, e mi vi raccomando. Raccomandatemi a tutti e’ vostri, che per essere breve non voglio starli nominar tutti. Raccomandatemi a Don Placido abbate e a Don Benedetto da Lodi, a messer Agnolo dell’Antella, a messer Tomaso, a messer Simone e a messer Giuliano e tutti li amici. Dio vi conservi felice, che vi puosza be[ne]dire gardenale.
Da Montoliveto alli 15 di agosto 1545.
Il vostrissimo fratello Miniato Pitti.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 159-160.