Numero d'ordine: 78
Data: 23 11 1545
Intestazione: MINIATO PITTI IN AGNANO A GIORGIO VASARI IN ROMA
Segnatura: ASA, AV, 9 (XLIII), c. 99.
Fonte: In fatti, compare, i’ mi credetti, che tu ti fussi in Napottanalato per tutta via; ma a quel veggo, e’ non vi t’è paruto buon stanza, perché la laura t’ha sparacorato or tante. Io non seppi mai, se tu facesti o volesti fare quella volta dinanzi alla chiesa a stucchi e pittura, né quello si sia de’ tuoi compagni, però vorrei me ne dessi aviso. Don Gian Matteo da Rimini; mi dice ti preghi che gli vadia di fare una tavola a Rimini, ma non vuole passare quella di Pisa. Io gli ho promesso Roma e torna da parte tua. Famene onore e lassa stare questi zughi grossi di duchi e papi e re, che sai infatti, che Biante filosofo dette consiglio a colui che trovava di tante sorte mogli, che ne pigliassi una suo pari, siché tu odi. Fa tu. Tu se’ savio; e fa di mantenerti e non diventare barbogio, se bene invecchi; perché Michelagnolo non è ancora mai inbarbogito per tempo nessuno.
Io m’ero incaparbito di non scriverti, se non mi scrivevi a me; ma fava l’era, per andare in lunga la cosa. Però ho rotto il proposito. Penso, andrò a Venezia a la seconda visita. Altro non ho che dirti. Raccomandami alli amici, massime a Simon Botti e Raffaello Monte Lupo e Iulio e tutti li altri, se sono teco; e non mi mettere nel dimenticatoio. Sta sano.
Da Agnano alli 23 di novembre 1545.
Il tuo fratello Miniato Pitti.
A Messer Giorgio Vasari Aretino, Pittore Nobilissimo. Roma.
Bibliografia: Frey 1923, p. 162.