Memofonte

Torino

A partire dalla seconda metà del Settecento si presenta anche a Torino, come già era avvenuto da tempo per altre città italiane, la necessità di fornire una guida ai viaggiatori che, sempre più numerosi, sceglievano di inserire la capitale sabauda tra le tappe del Grand Tour. Del 1753 è la Guida de’ forestieri per la real città di Torinodi Giovanni Gaspare Craveri, destinata a rimanere per quasi un trentennio l’unico strumento a disposizione dei visitatori stranieri per conoscere la città. L’esigenza di una nuova guida, aggiornata rispetto alla mutata situazione storica e culturale, viene colmata nel 1781 dalla stampa della Nuova guida per la città di Torino ad opera di Onorato Derossi, libraio, editore e tipografo, con l’apporto dell’erudito Giuseppe Vernazza. Si tratta di una descrizione puntuale e concisa delle più significative “pitture, sculture e architetture” presenti in città, una sorta di vademecum pensato per offrire al viaggiatore le notizie essenziali per la sua visita. La lettura di tale guida consente di delineare un quadro dettagliato della Torino di fine Settecento, offrendo allo stesso tempo un valido strumento di conoscenza e verifica del patrimonio artistico dell’epoca.

In consultazione

Descrizione delle pitture, sculture ed altre cose più notabili del Real Palazzo di Torino

1754 Torino, Biblioteca della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte, MISC 3.3. - PDF pubblicato luglio 2011, trascrizione a cura di Francesca Bocasso

La Descrizione delle pitture, sculture ed altre cose più notabili del Real Palazzo di Torino è un breve manoscritto, copia di un’originale conservato, almeno fino al 1987, in una collezione privata di Cascais. Presenta due diverse fasi di redazione: una prima mano ha trascritto il documento e una seconda, pressappoco coeva, è intervenuta con inchiostro più spesso e scuro per correggere errori e ortografia. Una terza mano, in anni molto più recenti, ha segnalato a margine i numeri corrispondenti al Catalogo della Regia Pinacoteca di Torino, pubblicato nel 1899 e redatto dall’allora direttore, Alessandro Baudi di Vesme. L’autore di tali segnalazioni è con tutta probabilità Andreina Griseri che ha approfonditamente studiato il documento, come si evince dagli studi pubblicati in Porcellane e Argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), a cura di A. Griseri e G. Romano, Milano 1986.

sezione a cura di: Stefania Bonino