Scheda

Data: 27 12 1849

Mittente: Duprè Giovanni

Luogo Mittente: Firenze

Destinatario: Mussini Luigi

Luogo Destinatario: Siena

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Mio carissimo amico, ti sono oltremodo grato della lunghissima perciò carissima tua lettera che mi conferma l’esito che hai ottenuto non di certo come ti invitavi ma in tanta plausitata, tanto per cominciare in una Babilonia come deve essere là Parigi. Ti sono oltremodo grato del quadro che mi fai delle carte francesi in generale, tale a un discorso me lo figuravo conoscendo poi li individui viventi il loro carattere. Mi ha un poco sorpreso l’elogio che fai dello scultore Cavalier ma rispondo che studiato in Roma in quel mare di Joping antica dove credo foggiò a criterio per svincolarsi da tutto ciò che vi è di suo esagerato e di falso, per i deboli lusinghiero, si può trovar quel profitto necessario o per divenire eccellenti come la tua modestia si trae come non mi meraviglia. Anzi credo in verità che ciò sia necessario. Il Cavalier tornando in Francia vorrà mantener tali avuti alla quale esortazione lodi [...]. Abele costà lo aggradisco e pagherei con tutta l’anima se richiesto un buon lieve sacrifizio e in questo momento mi è impossibile sottopormivi, confesso però e mi adopererò con ogni sforzo onde effettuare l’amichevole tuo invito. Tanto perché ciò mi procurerebbe il sommo piacere di rivederti. Io spero che avrai commissioni te le auguro con tutta l’anima mia ah! Se fosse possibile stare nei giorni quanto bene stavamo e come ci intendevamo. Caro amico pensa pure a me scrivimi partecipami i tuoi pensieri artistici tutti io da quando ti conobbi ho profittato dei tuoi consigli mi sento più forte e più sicuro nella mia via ma tu fomenta per lettera questa amicizia tanto più forte quanto è stata sì bruscamente troncata dalla separazione. Mi parli del mio ritrattin che ti feci! Per carità non parlarne esso è troppo cosa meschina. Credi tu che io non veda che merita per niente la tua attenzione? Che l’amicizia ti tradisca? Ma non pensare, porrò sempre ogni studio lo prometto per meritarmi i tuoi elogi tanto più cari quanto più saranno meritati gli elogi dati da te alle mie cose. Dove sento di meritarli mi consolano d’una consolazione inesprimibile dove non li merito mi confondono e mi spronano a far meglio ma ci riuscirò? Non posso dirti tutto ciò che mi passa sull’anima in questo momento a questa terribile domanda fatta più alla propria mia coscienza che a te mio dolce amico, ma è un misto di speranza con molte riflessioni dolorose di insufficenza! Basta. Ho dato a copiare le tue accademie a de’ giovani che mi hanno richiesto tra questi Norfini antico tuo scuolaro io le tengo carissime come puoi immaginarti di me, delle cose mie ti dirò poco perché poco lavoro, cioè lavoro tutti i giorni ma con poco profitto da quando andasti via ho fatto che il Pescatore, in modello, tre figure di un braccio per la base del Pio II ed ora sto occupandomi di un lavoro di nuovo genere ov’è una cassetta di un braccio circa, d’avorio, tutta storiata di fatti della bibbia. Essa deve racchiudere il corredo di gioie della figlia del Granduca. Ti parrà a prima giunta curioso questo lavoro ma ti assicuro che è un alto ozio e lo faccio con alto piacere. I bassorilievi vengono della grandezza d’un quarto di questo foglio e gli impronto sull’avorio alla prima ciò mi incita a improntare con esattezza sotto pena di buttar via sonno e sapone. Gradirei tanto che che tu mi vedessi lavorare in questo genere! Addio mio caro amico ti auguro tutta la felicità e la fortuna che ti meriti. Vorrei vederti qua pieno di fama e lavori ma so ciò non è possibile. Preferisco di non vederti. Addio addio ricevi un abbraccio e tanti baci dall’affezionatissimo tuo amico Giovanni Duprè. dì 27 dicembre 1849. P.S. Quel cartoncino che facesti da Raffaello di Giove che accarezza Amore vorresti darmelo in serbo nelle mie mani?

Collocazione: BCI, Lettere autografe di Giovanni Duprè a Luigi Mussini, materiale non catalogato

Bibliografia: Inedita