Data: 28 03 1857
Mittente: Duprè Giovanni
Luogo Mittente: Firenze
Destinatario: Mussini Luigi
Luogo Destinatario: Siena
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Mio carissimo amico, ho tardato un poco la risposta perché volevo dal Selvatico tutto intero il suo sentimento sulle opere tue e avanti tutto mi affretto a dirti (quantunque non ti giovi) che ti stima immensamente. Ora ecco le critiche. Egli pensa che la composizione dimora dei tuoi quadri è sempre pensata e condotta in moltissimo studio ma che non soggiunga questo punto di perfezione quella espression viva e filosofica del soggetto, segnatamente nel quadro che stai facendo al presente, ove avrebbe desiderato non so qual contrasto nei personaggi che lo compongono per denotare che non tutti in quel tempo dicesi a seguire gli esempi dell’antico e aggiunge che sarebbe stata un applicazione più esatta della storia oltre alla maggiore vivacità d’espressioni e di movenze favorevoli sempre pel lato artistico. Io non so se Egli abbia ragione vero è che nel modo che a me la disse, queste cose acquistarono una certa sembianza di verità, e in quanto allo stile, li pare che tu sia troppo preoccupato di quello di Ingres, e vorrebbe che né quello, né altri viventi maestri avessero su te nessuna influenza perché il tuo proprio ingegno osservando dei soggetti, fosse libero di improntare con originalità spontanea, scorsa da qualunque preconcetto di stile e di forma come si voglia chiamare. Queste sono le sue idee e quasi credo di aver trascritto le sue stesse parole. Tu più savio fanne quel conto che credi. A me parse ne ha dette molte, e alcune, certo, buone. È un uomo che ci si parla molto volentieri perché sa assai cose e ha la fortuna di saperle porgere con quella casalinga eloquenza propria solo degli artisti (istruiti s’intende) e per ciò graditissima. Del tuo quadro della Cimodoce mi disse il più gran bene e li parve scorso da qualunque difetto, anche di quello che crede in te dominante della troppa severità di stile. Ora voglio dirti io una cosa che non riguarda né il tuo stile né la tua composizione: ma il tuo interesse. Lascia un poco cotesta benedetta città, accademia, scolari e tutto piglia il tuo quadro e quello della Cimodoce e portali da te a Parigi. Ho in mente che ti dovrebbe molto giovare. Là forse ci potremmo ritrovare e che più dire che belle, deliziose ore passeremmo insieme? Guarda Gigi se ti riesce sarebbe questo uno dei più bei momenti della nostra vita vedi se ti riesce, io ne sarei tanto contento come sarò sgomento se ciò non potrà effettuarsi. Io tiro via con tutto l’ardore. Credo che non verrà male questo mio progetto, ma temo che il modo di giudicare che sarà tenuto da quel Giury non debba essere favorevole al mio lavoro che, e per la composizione e per lo stile non ha nulla di appariscente. Basta vedremo. In tutto abbracciami e credimi sempre tuo affezionatissimo amico Giovanni Duprè. Firenze li 28 marzo 1857
Collocazione: BCI, Lettere autografe di Giovanni Duprè a Luigi Mussini, materiale non catalogato
Bibliografia: Agnorelli 2007, p. 59, nota 33