Data: 5 08 1858
Mittente: Mussini Luigi
Luogo Mittente: Siena
Destinatario: Piaggio Luigia
Luogo Destinatario: [Genova]
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Gentilissima signora Luigia, non voglio differire a ricordarmi a lei e alla sua famiglia che tanto cordialmente mi accolse, assicurandole che gliene sono gratissimo. Se da un lato mi sembrò di abusare anco di troppo della bontà e compiacenza del signor Piaggio nell’accompagnarmi ed essermi di scorta nelle vie di Genova, dall’altro ho il rammarico di non avere più a lungo goduto della loro compagnia in quei giorni passati costà. Ma ella sa come una tirannica amicizia quadrilustre s’impadronì di me, che pur troppo vi capitai in mal punto. Le dirò anzi, in confidenza, che questa gita riuscì per me un vero supplizio. Lo spettacolo a cui assistei era veramente affliggente! Il vedere l’amico attorniato (salvo poche eccezioni) da uno stuolo d’isguardi che, senza pudore e senza coscienza si gettano sulla preda, affrettandosi di profittare di un momento si esaltazione generosa, è cosa che ributta e affligge. Tanto ché la novità della brutta e inaspettata scena, e l’impossibilità di porgere con frutti i consigli e le rimostranze dell’amicizia mi misero da prima in tal malumore che, senza la promessa già fatta di trattenermi sino alla fine del mese sarei ripartito dopo due giorni. Ma lasciamo questo tema non lieto. Non occorre dirle che ho fatto buona traversata dell’ottimo battello il Lombardo; non senza però vedere con rammarico fuggire dinanzi a me le belle colline di Genova e di Albaro. Su queste rividi la loro villa, ove la luce incerta del tramonto e il movimento del battello mi davano l’illusione di persone che fossero sulla loggia, e dalle quali mandai un saluto che il vento si prese, e che meglio affido a questo foglio. Giunto a Firenze mandai dubito a casa Perfetti gli oggetti e le lettere affidatemi. Rimanendovi poche cose non potei andarvi io stesso, ma ebbi poi il piacere di vedere il Livi per eccesso di delicatezza del signor Piaggio incaricato di restituirmi quella inezia dei diritti di dogana. Parlavano molto di Genova, di lei signora Luigia, dei suoi studi, di quel che si aspetta dal suo ingegno dall’amore che porta alla nostra bell’arte, della costanza con cui si applicherà a farvi nuovi progressi. Parlammo degli artisti di Genova ed io non potei che mostrarmi grato come lo sono, dell’accoglienze che mi hanno fatte. Il Visconti è tutt’ora a Firenze aspettando la risoluzione che deve esser presa domani in Siena intorno gli arretrati che gli furono ingiustamente negati, ma che pare otterrà sicuramente. La signora Hay fu a Siena a cercare uno studio e l’abitazione; non trovò da accomodare e se n’andò lasciando incaricata persona di procurarle quel che vuole, ma vuole cose introvabili! Tornerà? Non lo so. Ché mi pare vi sia un grano di pazzia in quella testa. Mi perdoni di averle scritta una sì lunga lettera si vendichi! Avrò sempre caro avere nuove loro e quelle dei suoi studi. La prego di riverirmi distintamente il signor e la signora Piaggio e mi creda Suo affezionatissimo servo ed amico. Luigi Mussini. Siena 5 agosto 1858
Collocazione: Collezione privata, s.n.
Bibliografia: Inedita