Data: 7 08 1859
Mittente: Mussini Luigi
Luogo Mittente: Siena
Destinatario: Piaggio Luigia
Luogo Destinatario: [Genova]
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Gentilissima signora Gigia, ho sentito con vero piacere come il loro viaggio sia stato felicissimo ciò che ci viene confermato da un’amabile lettera della signora Luigia Longhi a mia sorella. Mi duole bensì che il suo signor padre si risenta ancora delle sue cadute, e sua zia abbia trovato due ammalati in vece di una. Noi poi sentiamo un vuoto grande per la loro mancanza, ma per non essere egoisti ci è forza farcene una ragione pensando quanto il ritorno in famiglia dopo un’assenza di alcuni mesi sia un felice momento. Anche l’aria e il refrigerio del mare sono un grande vantaggio che hanno sugli infelici abitanti dell’interno della Toscana. Dopo la loro partenza il caldo è cresciuto a segno che anco l’antica riputazione di Siena di città buona per l’estate è molto compromessa. Non ci dà tregua né giorno né notte. Aspetto con impazienza febbrile il giorno 17 in cui potrò correre a tuffarmi nel mare. A Livorno mi aspetta mio fratello per consegnarmi il suo figlio del collegio militare che vi rimarrà raccomandato alle mia alta sorveglianza. Dunque i suoi cartoni soddisfecero la sua signora madre, non dubito di uguale esito col signor Piaggio e poi cogli artisti di sua conoscenza. Ciò varrà a fargliene intraprendere l’esecuzione con sempre crescente ardore. Il giorno innanzi di lasciare Firenze ebbi occasione di andare alla Crocetta e vi trovai l’Alizeri colla consorte. Mi si manifestarono molto innamorati del mio quadro di Eudoro, tanto che se non dicessero quel che sentivano direi che avessero sbagliato vocazione non dedicandosi all’arte illustrata da Modena e la Ristori. Mostrarono interessarsi pure vivamente ai di lei progressi nell’arte, facendomi intorno a ciò molte interrogazioni. Vorrei che vedessero i suoi cartoni. Io ho abbozzato in due sedute un ritratto di Elena per mandare di sorpresa a sua figlia in Svizzera. È molto somigliante e posso dirlo senza mancare alla modestia poiché la somiglianza è il meno merito di un ritratto. Non potrò più ricusare al Pieri di fargli un ritratto ad olio di suo padre di cui piange la recente perdita, d’appresso un dagherrotipo!! È un sacrificio ma me ne ha pregato in modo, ché non ho saputo esimermene. Poi darò mano a comporre il mio quadro del duomo. Sarà la mia occupazione a Livorno. Dell’accademia di Firenze non so più nulla. Credo che in questo momento il Ministro avrà poco il capo a leggere i nostri scartafacci. Vorrei già essere tornato da Livorno per mettermi seriamente al lavoro, ne sento il bisogno morale grandissimo. Se la salute mi reggerà, credo che l’ispirazione non sarà per mancarmi! Le imminenti vacanze saranno pure per favorirmi o almeno per bilanciare lo scapito che farò da un’altra parte. Quello di non poco che sarà per rubarmi la nuova dignità che al governo piacque di conferirmi nominandomi Tenente della guardia nazionale. Ho fatto infruttuosi passi per esserne esonerato. Esercizi, guardie, manovre mi stanno sul capo come tante spade di Damocle. Con sei soli brevetti di tenente lanciati da Firenze (o preparati a Siena) l’essere rimasti colpiti, si chiama anche disgrazia. Anche lei dev’essere impaziente di rimettermi al lavoro. Nulladimeno mi pare che questo riposo forzato lo è necessario dopo questi tre mesi di lavoro indefesso. Debbo pregarla di perdonarmi le mie pattes de convaincre, ma dacché scrissi quelle 28 pagine (per due volte) della mia Memoria Accademica, in grosso carattere trascinato, non so più scrivere il piccolo in modo leggibile. La prego di riverirmi distintamente i suoi genitori e la signora Luigia, ed a tenermi sempre per suo devotissimo e affezionatissimo servo Luigi Mussini. Siena 7 agosto 1859
Collocazione: Collezione privata, s.n.
Bibliografia: Agnorelli 2008, p. 55, 59, nota 19