Data: 23 06 1860
Mittente: Mussini Luigi
Luogo Mittente: Siena
Destinatario: Piaggio Luigia
Luogo Destinatario: [Genova]
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Gentilissima signora Gigia, spero che vorrà perdonare se prima non ho riscontrata la gradita sua del 10 corrente e non ascriver ciò se non alle molte mie occupazioni, fra le quali è presentemente quella di far prender aria a due nipotine dacché mia sorella è pur costretta dei suoi incomodi a non uscire quasi più affatto di casa. Ho sentito con molto piacere come ella abbia fatto utili studi di paese in campagna, non ché uno studio di testa, e che ha lavorato ai suoi quadri tanto da poterli esporre alla fine di agosto. Vorrei io pure poterli vedere prima di quell’epoca, e se non fossi tenuto a sei catene, mi prenderei come una vera partita di piacere di andarmene a flâner qualche giorno a Genova, non senza andare a salutare la signor Luigia all’Apparizione! Ma appunto in questa stagione le mie catene si fanno più salde, specialmente quest’anno che toccano i concorsi triennali. Ciò mi costringe a differire i bagni marini a oltre il 16 agosto! Ed allora sarebbe anche troppo tardi per mandarmi i suoi quadri a Livorno dovendo essere esposti poco dopo il 20. Qualora ella avesse in animo di mandarli a Siena le dirò per sua regola, che essendomi ordinato dal mio Esculapio di passare 8 giorni le acque di Montecatini, ho pensato di cavare questi 8 giorni dal 4 al 13 luglio, per tornare immediatamente a Siena. Spero di avere, innanzi il 4 luglio, rimpastato tutto il mio ritratto di V[ittorio] Emanuele; ma vi rimarrà pure da far molto, sia con velature, sia con rimpasti, quindi non son certo di poterlo esporre qui per le feste di agosto epoca della nostra piccola esposizione. Il Visconti ci manderà qualche suo lavoro. È tornato da Roma il mio scolare Cassioli che si dispone a metter su il gran quadro della battaglia da Legnano che ebbe per concorso. A Visconti per mezzo di una soscrizione Senese, faremo far pure un gran quadro, giacché gli fu ingiustamente negata la commissione di quello cui aveva concorso. Le auguro buon successo innanzi il colto pubblico genovese ma, com’ella sa il pubblico in Italia è molto incolto in fatto d’arte, comprensivi i critici che ne sragionano nei giornali. In Francia anco quelli che non amano il principio puristico della linea, ne intendono tutto il valore e la portata, e lo ammettono salvo a dar la preferenza al principio opposto. Non così fra noi, ove niuno sa render ragione esteticamente della sue preferenze e delle sue avversioni: quindi si disprezza tutto ciò che non si ama. Dico questo per preparare lei e me a qualche sortita ricusabile dei nostri archiatri più ignoranti che cattivi. Alla sua amabile richiesta sulla mia salute, risponderò che sto assai meglio dello stomaco e che, non fossero altri malannucci potrei dirmi appresso a poco restaurato. Il fatto è che mi accorgo di essere come un vecchio orologio, di cui rassettata una ruota, se ne guasta un’altra, tanto ché o corre troppo o poco insino a che non segna l’ultima sua ora. La prego a volermi riverire i suoi genitori non ché i coniugi Ansaldo ed il signor Ferrari e mi creda con vera stima suo affezionatissimo servo Luigi Mussini. Siena 23 giugno 1860
Collocazione: Collezione privata, s.n.
Bibliografia: Inedita