Data: 7 02 1859
Mittente: Duprè Giovanni
Luogo Mittente: Firenze
Destinatario: Mussini Luigi
Luogo Destinatario: Siena
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Mio carissimo Gigi, ho ricevuto la tua cara lettera e mi è stata sommamente gradita, quantunque dettata d’un tuono agrodolce che appalesa in te uno stato di irritamento giusto, prodotto dalle continue difficoltà che si incontrano sempre nell’arte, e tanto più grande si ha che sono con una scuola nella quale uno è obbligato prestare tutti quegli ajuti dei quali abbisogna. Tu più degli altri devi essere dolorosamente vessato perché la perfezione a cui miri, e vuoi sia raggiunta dai tuoi alunni, è inciampo non piccolo che tu come sempre, vittoriosamente sorpasserai, non io così. Nessuna cura di scuola prescritta, ufficiale non gradì ed intese i continui pensieri di perfezione ne miei lavori, perché ho provato meco dolce amico, e te lo dico col cuore in mano, che cotesto pensiero, fisso ardente, tenace, era una ruota che vi consumava la vita per cui ho preso il mio partito. Fo quel che il cuore mi detta, studiandomi certo di non far male e contentandomi se qualche rara volta arrivo a far disperatamente bene. Ma l’ottimo il perfetto, non solo non lo cerco più, ma lo fuggo. Non perché a me mi fa male! Se la conseguenza di questo ragionamento ti fa specie (che sarebbe nientemeno che questo) amo meglio vivere artista discretamente buono che logorarmi inutilmente e forse morire nella ricerca di un bello perfetto che io forse non posso produrre. Se dunque questa conclusione ti fa specie. Ti rispondo che la sincerità è il mio vizio capitale resterebbe ora a sapersi come mai io senza sopraccapi di scuola senza lenti pensieri per miei propri lavori ecc. trascuri tanto la tua amicizia da scriverti tanto raramente da farmiti credere morto. Ed ecco un’altra confessione d’altro mio peccato se pure non te ne sei già accorto da vari anni. Io son pigro intendiamoci non in tutto ma stranamente pigro allo scrivere e questa è forse la prima volta che avviene di voltare la pagina, ma qui finisco giacché del fatto mio non ho quasi nulla da dirti. Ho finito il Bacchetto Festante ho messo su un ritratto di donna e poi quando mi sarò ingrandito di studio metterò su la statua pel monumento Corbelli. Saluta Scipione e gli altri e credimi sempre tuo amico sincero Giovanni Duprè. Firenze li 7 febbraio 1859. P.S. Il Venturi ti saluta
Collocazione: BCI, Lettere autografe di Giovanni Duprè a Luigi Mussini, materiale non catalogato
Bibliografia: Mengozzi 1908, p. 444-445