Scheda

Data: 12 01 1847

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: Firenze

Destinatario: Ala Ponzone Filippo

Luogo Destinatario: Milano

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Carissimo amico, da quando io ti scrissi l’ultima volta avemmo dal Dottore la bella notizia che a momenti tu saresti per fare una visita a Firenze ed ai tuoi amici nel recarti a Milano. D’allora in poi noi stiamo colle braccia aperte nella speranza di stringertele intorno in tutti i sensi e di soffocarti dagli abbracci, ma invano ché la tua Ala non si è ancora stesa al volo. L’ultima volta che vedemmo il Dottore (che si fa veder di rado) ci disse che non avevi deposto il pensiero di fare il viaggio di Milano e Firenze nella stagione corrente. Ti aspettiamo dunque sempre e speriamo che ti deciderà la bellezza del tempo che è più da primavera che da neve di Dicembre. Son qua mio caro Ala a parlarti di affari miei. Tu intendi che non è senza chiederti un servizio giacché dalla mia passata tu rilevasti che mi trovava in strettezze. E tanto più ne sento il peso ora che sempre più mi si ferma il pensiero su quel progetto o desiderio che mi pare già ti accennassi altra volta, fui da quando era a Napoli, se non sbaglio. Io spero avere ultimato il tuo quadro verso la metà di gennaio o prima, e fattone l’esposizione qua in Firenze sarei in tempo per portarlo a Parigi ove si ricevono i quadri per l’esposizione fino al 18 febbraio. So che il tentare l’esposizione di Parigi è un giocare al lotto, so che vi sono artisti distinti assai e che non è facile farsi rimarcare, ma più volte i francesi artisti mi hanno assicurato che un forestiere ha costà molte probabilità in favore e che vi riesce a preferenza del nazionale. D’altronde che faccio io qua? Non ho speranza: non ho cedute. Potrei mandare il quadro: ma l’esservi di persona è assai più vantaggioso. Resta l’ultimo ma, la grande difficoltà…quella per cui mi faccio ardito di pregarti se tu volessi consentire a farmi un piccolo imprestito, un giovine artista può viaggiare molto economicamente e in due o tre mesi di soggiorno all’estero avere il giudizio di vivere con molta economia. In tal modo credei poter far questo tentativo collo sborso di piccola somma; e così non chiedere alla tua amicizia un imprestito ch’io non fossi poco prima o poco dopo in stato di acquitter. Tu poi non aver riguardi meco ma piuttosto perdonami la mia affronterie. Parigi è credo il solo paese ove un rospo come sono io può sperare qualcosa (se pure l’opera riesce col pubblico e coi giornalisti) ed è questo il momento per me di metter la mia stella alla prova. Della famiglia mussiniana posso darti ottime nuove; salvo che Elisa soffre un poco d’occhi dacché è tornata di Campagna. Scusa se ti ho scritto con un carattere così indecente ma mi trovava sprovvisto di arnesi giacché è un secolo che non scrivo, e credo che anche la mano ne ha persa l’abitudine. Addio mio caro Ala. Ricevi i saluti e tenerezze di tutta la famiglia ed un affettuoso abbraccio del tuo affezionatissimo amico Luigi Mussini. Firenze 1 dicembre 1847

Collocazione: Collezione privata

Bibliografia: Inedita