Scheda

Data: 11 09 1848

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: Firenze

Destinatario: Ala Ponzone Filippo

Luogo Destinatario: Napoli

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Mio carissimo amico, ricevei la cara tua colla cambialina. Mi duole di esser venuto in mal punto colla mia domanda e le mie strettezze (malattia generale) e tanto più ti ringrazio di essere venuto in mio soccorso mio buon amico e soprattutto mi è stata carissima la tua letterina. Quel che mi dici di un tuo probabile viaggio a Parigi mi rallegra assai. Fai dunque di tutto per fare quattrini (come dici tu) e ad ogni caso se io mi sarò già fatto ricco metterò la mia cassa a tua disposizione. Sul serio credi pure che mi sono fatto economo all’eccesso, che uno scudo mi fà oggi lunghissimo soggiorno nel mio gilet e non ne esce che a piccolissime frazioni, ma che vuoi vengono poi certi colpacci inevitabili tra capo e collo e finché il figurino di Parigi non adotterà il costume d’Adamo non varrà che a poco l’esser riusciti a far vivere 4 o 5 anni il vestito e il pantalone. Speriamo che presto tu possa tornare ad esser Lombardo, cioè della libera Lombardia. Si dà per certo che la mediazione colla Britanna non tratti che sulle basi dell’Indipendenza compiuta e che perfino lo Zar ci voglia liberi e indipendenti…………..ohimé da quali mani ci verrebbe mai un tal benefizio! Convien rassegnarmi quando le armi italiane non bastarono a tanto! Io per conto mio tirai non poche fucilate nelle piccole scaramuccie nostre e voglio almeno lusingarmi che non tutte fallissero il bianco. Devo dirti che io ho un debole per C. Alberto povero Ré io l’ho visto nelle angustie di quella fatale ritirata e ciò me lo ha reso simpatico e interessante. Ti ringrazio di permettermi di far viaggiare la Verità. Mi basterebbe ora che il suo trionfo fosse ad un tempo il mio, giacché mi sono fatto egoista, non mi curo più che di me e delle persone che mi son care ma della cosa pubblica non ne voglio più sentir parola giacché i nostri cari italiani non sanno che essere discordi e rovinare ogni cosa. Saprai i vergognosi fatti di Livorno. Vi continua l’Anarchia né ancora si può sapere cosa vogliano. Io era di guardia Domenica passata quando un appello solenne e patetico del governo invitava tutti noi che eravamo sotto le armi a recarci a Pisa colla strada ferrata per fare una dimostrazione a favore dell’ordine e dell’unione. Mi convenne andare come gli altri, e la cosa invece di durare un giorno o due si volle continuarla per giorni e chi sa quanto ancora ond’io me ne venni ottenendo a stento il mio congedo. Intanto si vanno radunando in Pisa divisioni nobili di Guardia Civica da tutte le città dello stato alfine di dimostrare ai Livornesi che nessuno consente coi loro stolti movimenti. Basta! Non più politica. Ti accludo la ricevuta del denaro che ti compiacesti e te ne rinnuovo i miei ringraziamenti. Addio mio caro ed ottimo amico. Prenditi un tenero abbraccio del tuo affezionatissimo amico Luigi Mussini. Firenze 11 settembre 1848. Mille saluti di Cesare e tutta la famiglia

Collocazione: BCI, numero inventario: 209558

Bibliografia: Inedita