Data: 15 12 1859
Mittente: Mussini Luigi
Luogo Mittente: Torino
Destinatario: Ala Ponzone Filippo
Luogo Destinatario: Genova
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Carissimo Ala, da più di un mese che sono a Torino ho sempre differito a darti segno di vita per essere in grado di dirti l’esito della mia missione. Aprandino ti avrà scritto ch’io veniva qua a fare il ritratto del nostro Re per commissione del Governo Toscano che già aveva ottenuta l’ammenda di s[ua] m[aestà]. Ma capitai in mal punto, ché allora capitò la quistione della reggenza che suscitò una burrasca che agitò molto il re. Convenne pazientare, e non fu invano; che poi ebbi sedute del re come non ne ha date mai, ed ebbi la sorte di cogliere la somiglianza in 1 ora e mezza di lavoro. Feci una testa al vero ad olio. Fu un vero miracolo, giacché convenne conversare sempre col Re essendo sempre soli, e s[ua] m[aestà] parlò molto e con un abbandono una franchezza che era un fascino che mi trasportava. Parlò di politica, del presente e delle speranze del futuro, della recente campagna e di quelle del 48 e 49. Mi raccontò cose interessantissime e nuove, ed espresse sentimenti di un patriottismo così generoso che ne fui commosso. Poi mi raccontò le sue caccie [sic] insomma egli che mi si diceva intollerante di 10 minuti di seduta mi dette un’ora la mattina e mezz’ora il dopo pranzo, e se non si era fatto notte ci stava di più. Alcuni giorni dopo mi dette altra breve seduta per fare due segni a lapis della persona. Oggi ho fatto a palazzo gli studi del mio costume sopra un impiegato di Palazzo che ha il suo personale. Il ritratto fa furore!! Corrono a vederlo qui in locanda (La Gran Bretagna) ministri, generali, il corpo diplomatico, gli artisti, e dicono che è il solo vero ritratto di Vittorio Emanuele. Io parto tanto contento quanto ero scoraggiato durante questo mese di aspettativa. Ma qui non si arrestano i miei succès! Ho saputo due giorni fa che a Parigi mi hanno fatto Membre Correspondant de l’Institut. Se non mi gonfio adesso non mi gonfio più! Dunque ti prego di scrivermi una lettera di congratulazione dirigendola a Firenze ove farò le feste di Natale per restituirmi poi a Siena. Fatti complimenti d’uso, ti prego di darmi un poco le tue nuove. E qui lasciando le brutte, dimmi un po’ come e perché ti sei impietrito costà, perché non vieni a goderti il tepore della Liguria, al tuo caro mare, al tuo bel Carmigliano. Non ci capisco nulla, e me ne duole, perché mi pare che ti devi annoiare. Basta! Je me mèle un peu trop di farti il consigliere. E le tue care Bambine come stanno? Salutamele caramente. Ho visto poco Arrivabene perché in casa non vi è mai e non è reperibile che la sera al Caffè nazionale. Dalla famiglia ho ottime nuove. Credo però che Cesare veda Carmiglione in sogno, un bel sogno, ma sempre sogno che si dilegua quand’egli si desta, e non si avvera che se ti desti tu. Ti prego di salutarmi Sette e Tarchioni con gran tenerezza passando loro le mie nuove. Addio caro mio Ala. Stai sano ed augurandoti il buon anno ti abbraccio coll’antico affetto del tuo affezionatissimo amico Luigi Mussini. Torino 15 dicembre 1859
Collocazione: BCI, numero inventario: 209555
Bibliografia: Inedita