Scheda

Data: 18 12 1860

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: Siena

Destinatario: Ala Ponzone Filippo

Luogo Destinatario: Parigi

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Carissimo amico, io non dirò Chi non muore si rivede giacché, per quanto vivi, è un pezzo che non ci si rivede, ma dirò Chi non muore scrive (tu fai eccezione alla regola!) ed io scrivo perché non volli morire nel mese di luglio quando fui preso da malattia intestinale e in capo a 8 giorni fui agli estremi di vita. Di poi sono andato rimettendomi, ma tanto lentamente che ancora posso dire non essere uscito di convalescenza. Fui nell’agosto mandato a respirare l’aria di mare e poi in campagna fino a tutto ottobre. Tanto che la pittura ha dormito cinque mesi compresa la cura di Montecatini fatta avanti la malattia (malaugurata Cura!). Ho però ultimato in questi giorni il gran ritratto in piedi del nostro re commessomi dal Governo Toscano e pel quale feci nel dicembre 59 lo studio della testa dal vero a Torino come allora ti scrissi. A giorni lo esporrò qui e poi lo porto a Firenze. Ma tu Ala mio, cosa fai? Cosa è di te? Stai sempre a far la marmottina all’Hôtel de Bade? D’un tratto passare dall’eccessiva inazione ad un eccesso di attività e di movimento? E allora, fare les cent coups, ordinare 100 statue e 200 quadri, comprare l’universo ed altri siti? Ma qual è il fatale destino che ti condanna a questi due estremi, mentre la felicità starebbe nel mezzo! Non so dirti quanto ciò faccia pena ai tuoi veri amici (non agli adulatori interessati di certi momenti). Ma tu non rispondi e per avere le tue nuove scriverò al buon Sette che spero me le darà. La povera Elena che, come sai, sta qua meco colla figlia, è in cattivo stato di salute e senza speranza di guarigione è una malattia di utero che la farà lungamente soffrire. Le altre sorelle, Cesare e la famiglia stanno bene. Arturo già luogotenente del Genio è all’assedio di Gaeta, quindi naturalmente la famiglia in pensiero e apprensione. Non ti parlo del pendant che mi chiedesti perché il ritratto del re. Poi la malattia, hanno fin qui sconvolto tutti i miei piani artistici. Ora v’è la grande esposizione italiana del ventuno settembre per la quale vorrei far qualcosa di sollecito, stante la ristrettezza del tempo. Così il tuo quadro soffre altro ritardo. Vi ha inoltre che so esser nominato a far parte di una consulta che il ministero della Pubb[lica] Istruzione radunerà in breve a Torino pel riordinamento delle istituzioni artistiche nel Nuovo Regno. Non so quando dovrò andare a Torino, né se dovrò a lungo trattenermivi. Vorrei non fosse così presto, che nel mio stato presente di salute mi spaventa affrontare, né questa stagione il disagio del viaggio e lo stare fuori di casa mia. Ti anticipo colla mia carta di visita mille buoni auguri pel prossimo nuovo anno. Altrettanti alle tue care bimbe che spero non mi hanno del tutto obliato. Saluti a Tarchioni e a Sette. Credimi tutto tuo affezionatissimo amico Luigi Mussini. Siena 18 dicembre 1860

Collocazione: BCI, numero inventario: 209557

Bibliografia: Inedita