Scheda

Data: 30 11 1850

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: [Parigi]

Destinatario: Duprè Giovanni

Luogo Destinatario: [Firenze]

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Mio carissimo amico, rispondo ben tardi alla cara tua del mese scorso e certo non per aver sentito debolmente il sentimento di vera e calda amicizia che la dettava, ma bensì perché fui occupatissimo ed al tempo stesso un poco malazzato e dimesso di forze, il ché generava pigrizia o eccessiva stanchezza fisica e morale. Ora eccomi tornato alla vita e perciò agli amici più cari e all’arte. Caro Duprè l’amicizia ti rende troppo parziale a mio favore, tu mi fai assai più forte di quel che in coscienza sento di essere e sono, sento (forse tardi) che ho lavorato poco, fatto poco studio di esecuzione, ma se andassi a Siena, per sei mesi mi chiudo nello studio a non far altro che eseguire grandi nudi ad olio dal vero e al vero perché se la mano non obbedisce e l’occhio non si avvezza a ritrarre facilmente con franchezza e scienza a che servono le buone intenzioni. Si dice esser l’inferno lastricato di buone intenzioni. Non farò parola delle osservazioni che mi facevi in proposito delle ragioni che adducevo per rimanere a Parigi, giacché mi sono già dato per vinto, ma me ne faccio forte per combattere le tue quando mi dici non voler chiedere il posto di maestro all’accademia. Qui caro amico non si tratta di misurarsi col nostro gran Bartolini ma bensì con quelli che rimangono e certo non ti farai il torto (qualunque sia la tua modestia) di non crederti tale da poterlo arditamente, e da occupare quel posto con vantaggio medesimo della gioventù che ti avrebbe affidata, e per conseguenza dell’arte. A me sembra che tu debba ad ogni modo attendere a quel posto e (l’amore dell’arte mi fa dirti anche questo) che se ad ogni modo anche costì si vuole andare col sistema delle anzianità, e che il secondo maestro debba per regola succedere al maestro, non so ma credo che tu dovresti accondiscendere a rimpiazzare quel secondo maestro avanzato dico questo perché ho fiducia che l’ajuto sarebbe il tutto è vero che non vi è indipendenza né possibilità di far andare l’insegnamento a suo modo. Basta pensarvi, ma chiedi il primo posto, questo è indubitato che lo devi fare. Scipione Borghesi mi ha scritto con infinita bontà ed amicizia, con tali buoni amici posso dormir tranquillo so che tu gli hai scritto. Ti avrà detto ch’egli è di parere che si debba ad ogni modo fin d’ora avanzare la mia domanda, egli spera che possa influenzare sulla decisione di conservare il posto, ma non mi ha detto quando deve esser eletto il nuovo magistrato. Ora ti confesso che sono impaziente di sapere la mia sorte. Qualunque essa sia però rammenterai sempre la cara amicizia di cui mi hai dato tante prove. Abbiti la mia invariabile salva e sincera. Addio mio caro Duprè. Il tuo affezionatissimo Luigi Mussini. Ti prego salutami l’ottimo De Fabbris e digli che ho da un pezzo pregato diversi artisti d’informarmi dei prospettici ed architetti di quel che vuol sapere e che attendo le risposte che spero di darti per mezzo di Enrico Pratesi.

Collocazione: BCI, Lettere autografe di Luigi Mussini allo scultore Giovanni Duprè, materiale non catalogato

Bibliografia: Inedita