Scheda

Data: 19 02 1851

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: Parigi

Destinatario: Duprè Giovanni

Luogo Destinatario: [Firenze]

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Carissimo amico, ti ringrazio di avermi dato le tue nuove mi mancava da gran tempo e non avrei tardato molto a chiedertele e a darti le mie. Quel che mi dici sullo stato delle arti a Firenze e sullo spirito che anima (o per dir meglio che non anima artisti e pubblico) è veramente doloroso. È ben vero che l’amor dell’arte è ormai il solo stimolo possibile per l’artista costà e a rigore anche qui, ove i falsi successi di moda di certe maniere d’arte, sono in pericolo per i troppo vogliosi di lodi e di danaro. Stringiamoci dunque almeno col pensiero e l’affetto per darci anima scambievolmente. Credi mio buon amico che io sento quanto te il bisogno di un ravvicinamento e tu lo speri ma non mi dici in qual modo, se a Parigi o in Toscana. Cesare mi scrive che l’affare di Siena è in procinto di essere risoluto e che vi sono ancora delle buone disposizioni a mio riguardo. Sento pure volersi togliere il titolo di direttore al maestro di pittura, ispirazione che sarà venuta dai pentacoli di Santa Caterina in via Larga. Il titolo poco importa, ma se si è intero toglier così al maestro qualunque ingerenza sulle classi inferiori ed elementari. Ma è una riforma fatalissima, perché annulla ogni possibile unità e omogeneità d’insegnamento. Se poi la riforma non mirava che a lesinare sugli emolumenti, è una meschineria. Ora s’io debba (in caso di nomina) accettare condizioni di questa fatta, non lo so, perché da un lato mi costerebbe lasciare qui una posizione che può sempre migliorare, per accettarne una ove sarà difficile fare il poco di bene che vorreste. Dall’altro lato, il desiderio di rimpatriare e di ritrovare famiglia ed amici. Credo che quel che sarebbe per determinarmi a l’uno o l’altro partito è una gran commissione di ritratti di cui i mi è stato fatto parola commissione di 15 o 18.000 franchi, che non per anco data e che forse sarebbe temerario il ricusare. Vorrei sapere cosa tu pensi di tutto ciò. Sento con piacere che abbino a te affidato di ultimare la Ninfa dello scorpione, ma vorrei che lo fosse pure il Pirro e Astianatte e lo dico nell’interesse dell’arte giacché quello mi pare il capolavoro di Bartolini e che non lo vorrei veder cadere in altre mani che le tue. Ho parlato dei tuoi lavori per Londra a Geppino Poniatowsky che ancora a Parigi ed egli mi dice esserne già occupato, scrivendo a Lord Palmerton per ottenere una dilazione nella consegna, che ha ottenuto a condizione di mandare il disegno degli oggetti colle misure acciò sia loro serbato il posto. Io non eseguisco altrimenti il soggetto di cui ti parlai, perché non mi bastava l’animo di renderlo chiaro, intellegibile. Ho dunque messo in opera quello della festa di Platone a Careggi, che erami commesso da Sloane e poi slealmente ritrattata la parola e l’impegno. Scrivimi presto non fosse che per dirmi se per avventura tu avessi in mente di venirtene a Parigi. Perché il granduca non ti ha egli data missione di accompagnare a Londra le opere tue? Addio caro amico credi all’affetto del tuo Luigi Mussini. 19 febbraio

Collocazione: BCI, Lettere autografe di Luigi Mussini allo scultore Giovanni Duprè, materiale non catalogato

Bibliografia: Inedita