Scheda

Data: 15 03 1857

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: Siena

Destinatario: Duprè Giovanni

Luogo Destinatario: [Firenze]

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Mio caro amico, è vero che, per quanto affaccendati, conviene che in tempo ci diamo di quelle strette di mano da amici e colleghi che infondino animo e coraggio. Io poi ne ho maggior bisogno di te che vivo qua senza consiglio e senza conforto, senza anima viva che mi rialzi gli spiriti e mi faccia camminare. Tanto più ti ringrazio di averlo fatto. Dunque speri finire in tempo il tuo concorso. Bravo! Da quel gruppo della Forza arguisco del resto, e ti auguro con fondamento un esito glorioso. Son lietissimo che tu abbia in animo di andare tu stesso a Londra, e mi rallegro con me stesso di avere avuto forse la prima idea. Capisco le difficoltà di trattare in bassorilievo la battaglia moderna e le uniformi e i moschetti, ma ti esagerare la difficoltà, e son certo che saprai superarla. Dimmi quando devi spedire il tuo concorso, non vorrei partisse senza che lo potessi vedere. Bada che questi ritratti non ti rubino troppo tempo. Quello del Serristori lo avrei rimandato a dopo. Io sono persuaso, è vero, di terminare in tempo il mio quadro; ma mi tormenta l’idea che con più tempo avrei fatto non male! Non è il tempo per eseguire che mi manca, ma quello di pensare, emendare, pentirmi, mutare e rifare. Per cui non so cosa ne riuscirà! Frattanto desidererei non produrmi a Parigi con questo solo quadretto, avrei in animo di chiedere a s[ua] altezza il permesso di mandarvi il quadro della Cimodoce. Gigi Venturi a cui ne detti un cenno, parve credere non doverci essere difficoltà. Vorrei portarli da me, ma la vedo difficile a motivo dei concorsi annuali e triennali. Il quadretto non potrò esporlo né a Siena né a Firenze per la ristrettezza del tempo, e poi sarà preoccupatissimo. Ma se mando anco la Cimodoce, allora porto a Firenze il quadretto per far tutta una spedizione. In tal caso vedrai il mio scarabocchio. Vidi il Selvatico che si trattenne un giorno proveniente da Roma per Firenze, ove si trattiene più giorni. Quando lo vedi grattagli un po’ la pancia sulle cose mie. È tanto difficile saper dagli uomini la verità vera di quel che pensano di noi, che non v’è altro compenso che di saperla per rimbalzo. Capisci che intendevo delle verità utili, cioè critiche e di biasimo e capisci che non sarei per pigliarmela col Selvatico, ma conoscere il parere schietto di un uomo che, salvo alcune storture, è intelligente ed oculato. Salutami l’amico nostro Venturi, dicendogli che ricevei la cara sua lettera che mi fece immenso piacere. Addio caro amico amami. Il tuo affezionatissimo Luigi Mussini. Siena 15 Marzo 1857

Collocazione: BCI, Lettere autografe di Luigi Mussini allo scultore Giovanni Duprè, materiale non catalogato

Bibliografia: Agnorelli 2007, p. 59, nota 31