Scheda

Data: 1 04 1857

Mittente: Mussini Luigi

Luogo Mittente: Siena

Destinatario: Duprè Giovanni

Luogo Destinatario: [Firenze]

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Carissimo amico, ti ringrazio di avere così puntualmente corrisposto al mio desiderio comunicandovi le opinioni di Selvatico. Quella con cui appunto il mio stile di troppa severità, mi fa pensare, ma confesso di gradirla più che dispiacermi, essendo questo un difetto di cui credo facile l’emendarvi; mi rassicura poi sul conto del quadro che ho a mano, ch’io temeva peccasse forse un tantino di modernismo. È curioso che mentre Selvatico mi fa questo rimprovero, il Delaborde né suoi articoli della Revue, mi esortava a stare più saldo e più deciso né principi che vorrei far prevalere. L’accusa di ingrismo credo sia venuta dall’ammirazione che mostrai al Selvatico di avere per Ingres, giacché mi pare che s’egli avesse ben presente lo stile di quel pittore, qualche traccia lontana la troverebbe piuttosto nel quadro di Cimodoce ma negli altri credo nessuna. Anche a me espone come avrebbe trattato il soggetto dal presente quadro. Fui molto sedotto da quell’ingegnoso concetto; ma riflettendoci poi su dopo partito il Selvatico, mi parve più ingegnoso che storicamente vero. Noi che al presente vediamo e sappiamo che l’abuso della forma e dell’arte pagana fece finalmente trasmodare e cadere nel materialismo, abbiamo su ciò idee che allora non credo venissero in mente ad alcuno. Tutti gli artisti d’allora amavano apprezzavano le belle anticaglie le studiavano, attingendovi chi più chi meno, secondo la maggiore o minore attitudine a trasformarsi. Lo stesso Niccola Pisano studiò con amore il sarcofago antico. Nessuno allora poteva sospettare il pericolo dell’abuso che venne più tardi, e sul finire del 1400 era generale negli artisti fiorentini il desiderio di migliorare la forma di perfezionare il disegno. Ammesso poi il concetto di Selvatico resterebbe a sapere come fosse possibile renderlo intelligibile e chiaro per lo spettatore. Dirai che rigetto tutte le critiche del Selvatico. Dirò che per quanto non le trovi tutte giuste, pure in parte mi sono utili e posso pure cavarne del bene. Tu dovresti aver ricevuto dalla strada ferrata 20 copie d’uno opuscolo che ella ha fatta zitta zitta scrivere al Pendola sui nostri lavori che ha in casa. Il tuo silenzio su ciò le fa credere che tu non li abbia ricevuti. Sappimene dire qualcosa. Figurati se mi troverei volentieri teco a Parigi! Ma pur troppo non posso accarezzare questa seducente idea. Per molte ragioni non posso per ora pensare di tornare a Parigi. Fra le altre vi è questa. In quest’anno scolastico ho già chiesto il permesso di un mese per la gita che ho fatta a Roma; tornare a chiederne uno di 2 o 3 mesi nell’intero anno, non è cosa fattibile, tanto più che questi concorsi annuali e triennali mi rendono necessarissimo a questi giovani. E poi ci vogliono quattrini, e poi e poi… Ti puoi figurare che ci ho pensato di molto anch’io quando ebbi saputo che eri deciso di andare a Londra, ma ne vidi tutte le impossibilità. La fine del foglio mi fa chetare. Addio dunque. Salutami Gigi. Il tuo affezionatissimo Luigi Mussini. Siena 1 aprile 1857

Collocazione: BCI, Lettere autografe di Luigi Mussini allo scultore Giovanni Duprè, materiale non catalogato

Bibliografia: Agnorelli 2007, p. 59, nota 35