Data: 4 01 1880
Mittente: Duprè Giovanni
Luogo Mittente: Firenze
Destinatario: Mussini Luigi
Luogo Destinatario: Siena
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Caro amico, arrivato da ultimo del tuo bel libro del quale in molta parte già conoscevo, ho trovata con meraviglia e piacere la lettera che mi riguarda. Grazie mio buon amico. Nella divergenza delle nostre opinioni sulle accademie tu sei stato d’una cortesia veramente invidiabile. E ti dirò subito senza tanti rigiri, che sebbene io non possa rinunziare le mie convinzioni che forse sono il portato d’una ostinazione giovanile; pure il tuo progetto di riforma accademica di molto si avvicina al mio modo d’intenderle; stavo per dire di tollerare. Quella comunanza e mescolanza di scuolari [sic] di quattro maestri nella storia locale e con accesso libero (ognuno nella sua classe) nella stanza del proprio maestro mi piace: vorrei però molta libertà nella interpretazione del modello, parlo del modello vivo e di modelli vivi: ne vorrei all’infinito di tutte le età e tutti i caratteri; di giorno e di sera; nudi e vestiti; e inclusivo; non ridere: anche le bestie: vorrei di più; che il maestro ordinasse che i giovani suoi pigliassero appunti in disegno, eppoi col colore, di qualche punto di veduta per fondo dei quadri; fin di paesaggio; sui d’interni di edifici e di templi; sia infine di strada o tuguri o altro. Poi verrebbe l’esercizio della composizione. Pria in disegno, poi in colore con soggetto determinato e chiuso! Questo dirai si fa ancora: è vero ma il più delle volte, il Giovane quando arriva a quel punto di studi, ha subito dal proprio maestro una specie di tortura, quella di dover sentire e pensare a disporre a modo di lui e non a suo modo! Mi risponderai che questa via è più lunga e molto incerta ed anche fallace; lo so; ma per chi? Pei piccoli impegni che in fin dei conti non importa un fico che seguitino una carriera che non è però la loro. E i premi vorrei i progressivi e opportuni per chi va avanti e fuori per chi è restio. Tu dici che bisogna essere cauti a metter fuori di scuola, perché vi sono degli ingegni che se sviluppano tardi, vanno anche più lunghi è verissimo: ma credi tu che quel giovane tardo che tu hai messo fuori di scuola si fermi, se ha veramente ingegno? Ché ne anche per sogno….Ma ormai basta. Non ne voglio di più forse son fisime della mia testolina a ca………Non ho altro da dire e ti ringrazio di avere colla tua lettera confermata la nostra amicizia pubblicamente e non voglio ne anche toccare di volo il rimprovero che mi fai per aver io detto che i giovani scultori di Napoli paressero a me non usciti dall’accademia e, questo fosse il loro pregio. Sì caro mio lo dissi e lo sostengo: tu forse non ricordi la scuola di scultura dell’Angelini! Firenze del 1880
Collocazione: BCI, Lettere autografe di Giovanni Duprè a Luigi Mussini, materiale non catalogato
Bibliografia: Venturi 1885, p. 388