Data: 24 02 1858
Mittente: Piaggio Luigia
Luogo Mittente: Firenze
Destinatario: Mussini Luigi
Luogo Destinatario: [Siena]
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Pregiatissimo signor Mussini, vidi con dispiacere dal gentilissimo di lei foglio il motivo che ci privò di lei nelle vacanze del carnevale, benché non male serio, sarà però stato bastante per farle bastare un noioso carnevale. Capivo bene da ciò ch’ella mi dice che per ora non v’è speranza di vederla (ne so darle torto) perciò mi fo ardita a mandarle quei segni di composizione che feci coll’idea d’eseguire un cartone, perché gradirei il suo parere a preferenza di qualunque altro. Parlai subito col Varni, ed accetta di dirigermi in questo nuovo studio, ma le ripeto apprezzo più un di lei consiglio che molti d’altri. Il soggetto che mi piacerebbe e sceglierei se a lei pare è la Figlia di d’Iefte. Tentai comporre quelle tre figure in diversi modi come vedrà; la mia preferenza sarebbe per quella sul foglio più grande, ma se a lei non le sembrasse suscettibile di poter venire discretamente, cercherò altri concetti nella mia mente e creda pure non mi stancherò nel cercare quanto mi sarà possibile per far meglio. Gradirei sapere quale grandezza stimerebbe bene facessi le figure, e dove potrei cercare per conoscere i costumi di quei tempi, perché i vestimenti che misi loro non sanno di nulla. Ora poi bisogna che le dica che proprio mi ha così ancora accresciuto il mio tormento di tutto il giorno, cioè l’idea che ho sempre di aver fatto poco e non bene come vorrei. Se il desiderio solo bastasse l’avverto che farei molto e bene, ma temo assai mi riesca il contrario. Siccome l’incertezza mi tiene agitata faccio un grande atto di coraggio ed unisco a quei segni di composizione 4 teste dipinte, tre più studiate ed una fatta alla prima, così ella potrà dirmi se le pare che abbia inteso ed insieme mi indicherà i difetti ove caddi. Le ultime non sono asciutte perciò capirà che è per questa ragione che le mando quelle fatte prima. Scusi la noia che le reco, ma è ciò che tocca a chi è più abile degli altri, seccature sempre e da tutti. I signori Perfetti le ritornano i più distinti saluti altrettanti voglia farne gradire alle sue signore Sorella e Nipote, ed ella sempre mi creda sua obbligata riconoscentissima Luigia Piaggio. Firenze 24 febbraio 1858. P. S. Mi dimenticavo dirle che feci com’ella mi disse col signor Visconti e prese benissimo la cosa.
Collocazione: Collezione privata, s.n.
Bibliografia: Inedita