Data: 11 11 1858
Mittente: Piaggio Luigia
Luogo Mittente: [Genova]
Destinatario: Mussini Luigi
Luogo Destinatario: [Siena]
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Pregiatissimo signor Mussini, non è mistero ch’io le dica come gradissi l’ultima pregiata sua; ciò ch’ella mi diceva riguardo all’esporre era precisamente quello ch’io pensavo. Sentendo profondamente l’importanza delle sue ragioni io non volevo esporre poiché non mi sentivo forte abbastanza per far vedere la superiorità dei di lui principii, e mi sarebbe stato troppo dispiacente far un male all’arte mia. Ma finito che ebbi il ritratto di quella signora i signori Dufour e Spinola tanto pregarono il babbo, e tanto dissero che per non disgustar mio padre esposi. La ragione che più mi vinse fu quella che era meglio cominciare da sole teste che aspettare ad esporre un quadro. Creda ella pose su me una grande responsabilità nel far giudice me stessa, che posso dirle? Che mi riuscì bene? No davvero perché ciò che è bene in arte lo sento ma ancora non so rendere quello che la mia mente già intende. Posso dire che fin quanto potei allora, che ora che lo rividi a mente calma dopo l’esposizione ci trovai molte cose che cercherò d’evitare un’altra volta. Pregai il babbo a farmene una fotografia che le mando perché abbia la bontà di indicarmi i difetti in cui caddi. Tentai un fondo di cielo perché mi parve facesse bene col colore de capegli castagni chiari e perché anche le tinte del suo viso mi pareva dovessero armonizzare bene colla tinta fredda del fondo, ma incontrai somma difficoltà per rendere quello che volevo e dovetti studiar molto. La grandezza è il vero. Finito quel ritratto non poter negare alla signora Dufour di far quello della sua bimba di 14 mesi. Andai perciò alla loro campagna a Carmigliano e vi stetti 20 giorni onde studiar bene quella bella testina, ma fu un affaraccio atteso l’estrema mobilità di quella creatura. Direi quasi che ho sofferto in quei 20 giorni, poiché avevo grande impegno di far bene essendo in casa d’un artista e ne vedevo l’impossibilità poiché non mi riusciva di fissar in viso quella bimba. Lo feci al vero e figura intera. La somiglianza l’ottenni ma è ben poca cosa a quel che avrei voluto. Mai più dipingerò bimbi, ma questa volta non potevo avendo ritratto il suo bimbo maggiore prima di venire in Toscana. Alla sera poi era una sfida in composizione tra me ed il signor Dufour. Le signore davano il soggetto, sempre furono sacri, ma talvolta tanto difficili da non saper come escirne. Io ne feci 14 ma ben inteso non sono finiti perché ogni sera si mutava tema. Il signor Dufour che riflette più che non rifletto io ne fece 4 belle assai le altre le cominciò appena o se ne spaventò, io invece più ignorante ebbi audacia di mettermi al cimento ma più volte non seppi come escirne trovando forti difficoltà ad ogni modo spero codesto esercizio mi sarà stato utile. Sono pochi giorni che siamo tornati dalla campagna, subito mi posi a mutar studio, avrò una stanza molto più grande con finestra a tramontana e perciò buona luce. Mi propongo di studiar molto in quest’inverno se Dio ci conserva tutti in buona salute, per ora ho la consolazione di vedere i miei genitori meglio assai di quel che erano nell’estate. Vorrei potermi mettere a far un cartone ma temo dovrò far diversi ritratti tra gli altri quello d’una signora al vero e più di mezza figura. Volentieri lascerei da eseguir il cartone nella primavera se avessi la certezza come ho la speranza di venire in quell’epoca a proseguire i miei studi in Toscana. Gradirei il suo consiglio su queste mie idee. Io decisamente a qualunque costo voglio seguire quei principii d’arte ch’ella professa perché mi pare la vera arte, e pur troppo veggo che son troppo indietro per proseguirvi sola; perciò è fissa la mia idea e spero si troverà il modo perch’io possa proseguire i miei studi sotto la direzione sua ch’io stimo sovra ogni altra. Mi dia notizie di sua salute che voglio sperare saranno buone. Le presento i rispettosi saluti dei miei genitori, e la prego a creder sempre alla vera stima con cui oso dirmi sua obbligatissima devotissima scolara Luigia Piaggio. 11 novembre 1858. PS La prego di non affrancarmi le lettere se no ella mi priverà del piacere di scriverle qualche volta. Mi faranno piacere le notizie del Visconti
Collocazione: Collezione privata, s.n.
Bibliografia: Inedita