Data: 2 08 1859
Mittente: Piaggio Luigia
Luogo Mittente: Albaro
Destinatario: Mussini Luigi
Luogo Destinatario: [Siena]
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Pregiatissimo signor Mussini, ho ritardato fino ad oggi a darle le nostre notizie come le avevo promesso, sempre sperando che il babbo andasse in città per vedere i miei cartoni, e poterle così dire l’impressione che gli avrebbero fatto, ma ancora deboluccio dopo due cadute, differisce ancora qualche giorno ed io temo dover aspettar troppo. Giungemmo non aspettate perché l’ultima lettera della zia non giunse loro; perciò nessuno era ad incontrarci, e nessuno in casa nostra a Genova, mettemmo il nostro bagaglio in casa di mia sorella, e subito andammo in campagna ove giungemmo proprio all’impensata. Ho avuto il piacere di trovarli tutti in buona salute, solo un po’ fiacchi dal caldo che qui pure è eccessivo. Il mio nipotino mi riconobbe e mi fece tutto il giorno mille feste, e carezze, e ad ogni momento mi chiedeva se sarei andata via un’altra volta. Poverino è tanto carino e tanto affettuoso! La mia mamma venne subito il domani in città per vedere i cartoni e mi parve molto contenta, e questo come può credere mi fece piacere, e penso con riconoscenza che senza l’impareggiabile direzione che ebbi da lei non li avrei fatti. Ora sono in ozio. Ho cominciato i bagni e credo potrò farne molti avendo una stagione bellissima. Però questo non far nulla mi pesa, e voglio cominciare a disegnare un poco fin da domani se no non mi riconosco più, anzi divengo uggiosa. La nostra traversata fu brevissima 7 ore il tempo non poteva esser migliore e la zia non sofferse tanto. Il giorno stesso del nostro arrivo dovetti separarmi da quella buona zia. Ella ha conosciuta l’affezione che ci legava, ed intenderà senza ch’io lo dica quanto costò ad entrambe questa separazione. Ella andò subito alla sua campagna per consolare al più presto quelle sue afflitte. Sento che la loro salute va migliorando, dico la loro perché trovo malata anche quella sua parente che era andata ad assistere la sua cugina. Non posso dirle quanto si parlò colla zia della buona signora Elena e cara Adelina, furono tanto buone per noi che mai potremo dimenticarle. Già nella mia famiglia imparano a conoscerle perché ne parlo spesso, spesso, infatti non posso ricordare un che di Siena senza parlare di loro che sapevano rendersi tanto più belle le passeggiate, e tutto quanto si vedeva insieme. Spero che la cara Adelina vorrà scrivermi qualche volta, quando avrà tempo, negli ozii della campagna, sarà per me vero piacere una sua lettera. Le dica che meco la desidero a far due tuffi nell’acqua [lacuna]. Albaro 2 agosto 1859
Collocazione: Collezione privata, s.n.
Bibliografia: Inedita