Scheda

Data: 31 12 1888

Mittente: Segantini Giovanni

Luogo Mittente: Savognino

Destinatario: Grubicy de Dragon Vittore

Luogo Destinatario: 

Tipo Documento: Lettera

Trascrizione: Caro Vittore, ubbedendo al tuo consiglio ti spedisco questa mia lettera articolo, che mi pare molto opportuna se ti pare che uadi bene fa piacere coregela e mandarla alla riforma se no scrivimi subito e dimmi se ai ricevuta una mia cartolina. Ciao ti saluto e saluta Alberto e Mamma, tuo Segantini.
Leggendo il rimpatrio degli operai nel N. 25 della Riforma ... a mi venne un idea. È certo che se non si provvede in tempo a questo inconveniente, ne potrà essere di grave danno al paese, e agli operai che si trovano in patria e al suo posto ... giaché non mancheranno le concorenze da parte degli operai dissucupati e le villiacherie da parte degli industriali che mirano soltanto all’ingordigia del subito guadagno, amiche il benessere del suo paese; e i buoni industriali saranno costretti aseguire gli altri ho morire sotto i colpi della concorenza, e chi dovra portare la croce sarà l’operaio elisa che oggi l’operaio non può più lavorare da solo, non son più i bei tempi di cui ogni operaio pensava colla sua mente, e ben si poteva dire che ogni operaio era un artista. Oggi l’operaio e servo; le macchine questi spettri della moderna civiltà, sono sorte davanti all’uomo e anno detto: io son la forza, io son la destrezza, io assorbisco il vostro cervello, non tentate di uccidermi sono invulnerabile, rappresento la richezza e seminerò la miseria, rappresento l’unione l’uguaglianza e la pace, e seminerò la disunione la disigualianza e la guerra. Gli operai oggi tutti sanno ciò nessuno l’ingnora. Il Governo dunque deve prevenire le discordie che ne potranno derivare. Forse chissà che la Francia faccia questo tiro per seminare la discordia in casa delle potenze vicine. In ogni modo l’Italia questo paese giovine e vigoroso non ha nulla a temere. Il timoniere che sta alla testa dello stato, e che ha dimostrato tanta energia tatto e prudenza, certo non mancherà anche in questa faccenda di trovare una soluzione. Io ardirei di proporne una vorrei fare due beni e alleviare un male. già da più anni tutti i critici più autorevoli, tutti gli amatori più intelligenti sono concordi col dimostrare l’inutilità delle scuole superiori di pittura e scoltura e molti anno dimostrato anche il danno. Tenete ben in mente che chi non è nato artista, non si farà mai; e poi l’Arte moderna è per natura l’antitesi della vecchia. La vecchia aveva bisogno di studiare il nudo, le statue e i drappi, e gli antichi e per questo ci voleva una scuola. Oggi in vece l’artista giovine deve studiare nei campi, per le vie nei teatri e nei caffè, è la che deve studiare, e che studia l’artista moderno. Fate un può il piacere guardate le esposizioni, se trovate un quadro di soggetto classico religioso o storico di un artista giovene che abbia qualche talento? e dunque per chi si spende tanti soldi per far che? nul’altro che per recar danno all’Arte, vera e all’umanita creare delle mediocrità dei spostati e degli infelici. State pur certi che se vi sarà un Giotto troverà il suo Cimabue. Vedete dunque qui avete dei vasti edifici disponibili; e perche il governo non potrebbe mettere a questo posto dei stabilimenti industriali, e d’arte applicata. ravvivare cosí molta parte di quelle arti che fece tanto grande e gentile l’Italia. G. Segantini

Bibliografia: Giovanni Segantini, Venticinque lettere, a cura di Lamberto Vitali, Milano 1970, pp. 25-28