Data: 20 01 1896
Mittente: Segantini Giovanni
Luogo Mittente: Maloja-Engadina
Destinatario: Radius Zuccari Anna, detta Neera
Luogo Destinatario:
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Egregia Signora ed amica, Mi venne in mente di abbandonare i buoni contadini per rintracciare la sorella. Perché studiai il disegno? ma per .... inverità non so rispondere, se le domandasse a lei perché a studiado l’alfabeto cosa rispenderebbe? la sua risposta potrebbe essere anche la mia. Io non ebbi un’inclinazione speciale come tutti, quelli che si decisero a qualche ramo dello scibile perché inclinati sino dall’infanzia. L’infanzia io la passai nella meditazione e nell’osservare analizando. La prima volta che presi nelle mani una matita per disegnare fu odendo una madre che singhiozzando diceva a delle sue vicine. ho avessi almeno il ritratto, era cosí bella! a queste parole mi trovavo io presente e osservavo comosso la bella e giovane desolata madre, una delle donne che l’ascoltava, adito mé, dicendo, fatelo fare da quel ragazzo li il ritratto, egli è molto ingegnoso, e, i begli occhi della giovane madre si rivolsero a mé pieni di lucicori. Non disse nulla entrò nella camera ed io la seguii. In una culla di vimini giaceva il cadaverine d’una fanciuletta di poco più d’un anno, la madre mi diede carta e matita, ed io incominciai. Vi lavorai parecchie ore. La madre voleva che la facessi viva. Non so se il lavoro, sia riuscito artistico o no, ma ricordo daverla vista un istante cosí felice che parcami dimenticare il dolore. Ma la matita rimase in casa dell’infelice madre, ed io non ripresi a disegnare che molti anni più tardi, però fú forse questo il germe che mi fece nasciere l’idea che con questo mezzo avrei potuto esprimere dei sentimenti. La mia grande inclinazione quella pel cui ideale lottai tutta la vita, solo, contro tutti, e contro tutte le leggi, fu per la conservazione della libertà del mio io. In settimana avrà la nota e le fotografie. La mi scusi ho tanto lavoro in questi giorni per un esposizione speciale che si fa a Monaco di diverse mie opere. devotissimo suo amico G. Segantini
Bibliografia: Giovanni Segantini, Venticinque lettere, a cura di Lamberto Vitali, Milano 1970, pp. 67-69