Data: 4 01 1890
Mittente: Segantini Giovanni
Luogo Mittente: Savognino
Destinatario: Grubicy de Dragon Vittore
Luogo Destinatario:
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Caro Vittore. Ti ringrazio della lunga lettera che mi hai scritto, benché mi sia arrivata il secondo giorno, non mi fu per questo meno cara, dirò meglio utile già che quanto traduci mi da un idea esatta del’andamento dell’Arte e mincoraggia a proseguire nella mia idea già tracciata. Lego con piacere quello che mi scrivi di Ranzoni, ai fatto bene a fare quello che mi dici per Ranzoni 2 così costui che moriva vivendo, morendo vive. per dimostrarti che prendo interesse a questo ti spedisco un pezzo di studio che ho fatto già da qualche tempo per tentare una pittura all’aqua raggia. Nella matinna del primo giorno di quest’anno salendo per scrivere nel mio giornale mi prese vaghezza di leggere ciò che scrissi il primo giorno del 89 e vi trovai queste esatte parole con un può più di errori. 1 Gennaio 1889 Savognino Matino. Il primo giorno dell’anno e dunque oggi, credo che questo anno portera un gran cambiamento nella mia vitta artistica, speriamo sia in bene. Aprendo la finestra il Sole entrò involgendomi nella sua calda luce dorata, e tutto mi abbracio, socchiusi gli occhi innebriato dal suo bacio di vita e sentii che la vita è pur bella e mi discese nel cuore la gioventu e la speranza dei miei vent’anni. Il celo è azzurro e profundo la vallata è in ondata dal sole, i campi di avena tagliati lucicano al sole come pagliuze doro, cè nel’aria qualche cosa di festante, pensare che si trovimo a 1200 metri sopra il livello del mare. Il godimento della vita sta nel sapere amare, nel fondo degni opera buona c’è l’amore. 1 Gennaio 1890 Savognino Matino torno da una passegiata. Sento nel cuore la mia calma abituale e nel cervello come un sbalordimento che e effetto del vento. Intorno tutto e triste il celo e grigio sporco e basso, soffia un vento di levante che geme come lontana bestia che muore, la neve si stende pesante e malinconica come lenzuol che copre la morte, i corvi stanno tutti vicino alle case, tutto è fango la neve sgela. Questa giornata mi ricorda molte altre che pasci nella mia fanciuleza, mi sento ancor leguale e provo le eguali senzazioni. Ciao tuo Segantini
Bibliografia: Giovanni Segantini, Venticinque lettere, a cura di Lamberto Vitali, Milano 1970, pp. 31-33