Data: 7 06 1893
Mittente: Ricci Corrado
Luogo Mittente: Parma
Destinatario: Venturi Adolfo
Luogo Destinatario: Assente
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Parma 7.VI.93. Caro Venturi. Benissimo. Quella stima e quel rispetto che tu dici di meritarmi con la dolcezza, sono già conquistati nel basso personale ch'io tratto seriamente ma con ogni delicatezza, tanto che fuori parlano di me con la maggiore venerazione. La questione si limita agli altri che avendo sinora fatto e disfatto ciò che volevano, si sono un po' seccati della mia presenza. Cosa io lavori e faccia per l'ufficio, vedrai, e sentirai dagli altri. Ci si è trasfuso un nuovo sangue. Ogni mio lavoro su Dante sulla musica ecc. è chiuso nelle casse né uscirà certo per ora. Io non fatico che per la Pinacoteca. Entro in ufficio alle 8 e mezzo per uscirne alle 6 di sera e poi giro per le chiese e per le case in una delle quali ho trovato un Parmigianino soavissimo ch'io capisco si avrebbe per poco. Ma tu vedrai venendo. In tanto lavoro e nelle lettere tue e di Cantalamessa ho un grande ristoro. Credi che all'inalterata mia onestà (lo dico liberamente) i sotterfugi di questa gente danno una nausea spaventosa e credi che non ti ho scritto tutto. Io voglio essere l'anima di questo ufficio per farne un ufficio esemplare nella serietà del personale e nell'esattezza e pulizia e logica d'ordinamento. Ai gesuiti mi ribello assolutamente. La lettera sulla sala Toschi è stata come una valanga d'effetto serio e immediato. Risponderanno evasivamente, ma dalla lettera risulterà la verità. La finestrella sarà a muro invisibile e sopra ci torneranno le incisioni i quadri torneranno a posto e il pubblico (escluso finora) rientrerà ne' suoi diritti. Era una birbonata. Quanto al segretario-economo passerà nella sala del ristauratore, sala bellissima e spaziosa. Egli si era incazzito a stare nella sala Toschi per essere vicino all'Istituto di Belle Arti, dove c'è un ufficio di corrispondenza col quel tale paleologo ora a Milano. Da lui gli ordini e le disposizioni tanto chè un tale l'altro ieri sera diceva che per questi uffici di Parma il Ministero della Pubblica Istruzione è a Milano, non a Roma. A Ravenna un argomento d'indole generale sarà anche più adatto e mi piace tanto ch'io imposto con questa l'avviso che tu andrai senz'altro. Ed io verrò con te. Va però da sé che tu verrai due giorni prima a Parma per aiutarmi nel dare battesimi di scuole e di maestri ch'io conosco poco, ad iniziarmi come veramente si dice. Ed ora senti una bella cosa. Noi abbiamo intorno alla Madonna della Scodella un'orribile cornice dorata, tutta fronzoli, cesti, cassettoni scalanature, che grida vendetta, odiata da tutti i visitatori anche i meno intelligenti. Ebbene nella chiesa di San Sepolcro esiste l'anconetta dov'era quel quadro, disegnata dallo stesso Correggio e graziosissima. Ebbene, ho chiesto ai fabbricieri se sono disposti a far cambio ed accettare la nostra cornice per la loro copia e hanno mostrato d'aderire senza difficoltà. Per noi sarà un acquisto veramente straordinario che proporrò al Ministero e che tu, spero farai accettare con soddisfazione. Ma il bene non è tutto qui. La copia della Madonna della Scodella con la cornice orribilmente ricca, dall'altare di San Sepolcro (primo a sinistra) passerà a una parete della stessa chiesa e in suo posto sarà trasportata l'ancona e il quadro (di Leonello Spada) che si trovano ora nella seconda cappella a destra, e così in questa apparirà scoperto un antico affresco murale (forse del Temperello) che non si sapeva esistesse. Come vedi c'è vantaggio per tutti. Aspetto la tua venuta per decidere il da farsi nella camera di San Paolo. Giulio intanto t'informerà della mia gita a San Secondo e a Roccabianca, dove ho veduto una grande sala frescata a chiaroscuro del 1460 con gli episodi della novella di Griselda. Ma nella sala ora ci fanno i bachi da seta!!! E siccome con me ci era Mariotti, Faccioli e Camillo Boito, credo che ora sarà fatta proposta al Ministero per conservarla. Benissimo per l'archivio e le carte d'ufficio. Trovo belle carte e notizie su Torchiara e sui pittori di qua, in Archivio e al Museo. Tutto procede bene per la soddisfazione tua e del tuo Ricci. [a lato] D. S. Ricorderai che dalla Biblioteca Universitaria di Bologna passò a quella Pinacoteca la raccolta delle Incisioni. Ora in questa Biblioteca di Parma ne esistono 80 mila che dovreste far passare in Pinacoteca. Lo stesso ff. di Bibliotecario mi diceva che per loro sarebbe una seccatura di meno. Per ottener ciò, come debbo fare?
Collocazione: Pisa, SNS, Archivio Venturi, VT R1 b56 62
Bibliografia: Emiliani 1997, p. LXVIII