Data: 11 02 1895
Mittente: Ricci Corrado
Luogo Mittente: Ravenna
Destinatario: Venturi Adolfo
Luogo Destinatario: Assente
Tipo Documento: Lettera
Trascrizione: Ravenna 11.II.95. Caro Venturi. Sono a Ravenna da stamane dove sono venuto a rivedere mio padre infermo sempre e sempre gravemente, nell'impossibilità di muoversi mai più e di lavorare e guadagnare più nulla. Rinunzio a dirti quale sia il mio animo non potendolo soccorrere che molto magramente. Speriamo che il lavoro delle carte pei quadri di Napoli mi valga qualcosa da passare a mio padre. Per me al mondo ho bisogno d'assai poco e le ragioni per cui mi lamento riguardano tutt'altro. Il Frizzoni mi scrisse eccitandomi a lavorare per l'Archivio storico dell'Arte ed io gli risposi ciò che ti ho mostrato e che mantengo con tutta coscienza. Trasmisi col lavoro su Giovanni da Siena le fotografie per le zincotipie perché Gnoli me nè avea promessa la restituzione, non essendo mie. Non solo non me le ha rimandate, ma non ha nemmeno risposto alla mia lettera. Il Gnoli tre volte mi ha scritto a Bologna per qualche notizia e perché gli facessi qualche ricerca. La feci e risposi. Gli domandai da ultimo una notizia rispetto ad Anagni, notizia che poteva apprendere dall'impiegato anagnino che ha seco, e non rispose a due mie cartoline. Mandai alla Nuova Antologia, di cui egli oggi è l'anima, un articolo su Intelletto d'arte. Non pubblicato, non restituito, non risposta una cartolina che dicesse che non si pubblicava perché potessi disporre altrimenti, nulla di nulla, come al primo capitato, non certo come a persona che ha lavorato e lavora e risponde alle lettere e non manca mai d'esser cortese. Quest'ultimo fatto mi fece scrivere a Frizzoni che era inutile che mi parlasse d'Archivio, perché se gli avessi detto il modo con cui sono trattato non avrebbe insistito molto più vedendo invece pubblicato dall'Antologia un articolo del Rondoni sul Correggio che contiene insinuazioni belle e buone su me e su Mariotti. Io sarò fatto male, ma sono fatto a modo mio ed ho la disgrazia di esagerare nell'amor proprio. Non capisco perché mi si tratti così, quando io faccio il possibile per usare ogni cortesia. Eccoti tutto. Dopo domani torno a Parma. Il catalogo di quella Galleria è compiuto e se n'è cominciata la stampa. Ho lavorato molto. In questi giorni sono stato a Venezia. Pretendere che Cantalamessa possa fare l'ordinamento di quella Galleria prima del 22 aprile p.v. è pretendere di dare la scalata alla luna. Mi sono ridotto a diglielo al momento di partire dopo un'osservazione attenta di otto giorni. Sento che a luglio ci saranno mutamenti nel nostro personale. Dio lo voglia. Dopo tredici anni che servo lo stato essermi veduto ora in condizione di non poter aiutare la mia famiglia, mi ha completamente avvilito. Mariotti mi distolse dall'abbandonare baracca e burattini ed entrare nel giornalismo a Milano, da cui ebbi proposte A Parma i lavori procedono e tutto nel corrente '95 sarà in perfetto ordine. Salute e saluti dal tuo C. Ricci. D. S. Da Parma in settimana ti spedirò un opuscolo mio su alcuni quadri parmensi a Napoli e il libro Santi ed artisti
Collocazione: Pisa, SNS, Archivio Venturi, VT R1 b57 08