Scheda

Data: 5 09 1652

Intestazione: Leonardo Agostini a Carlo Strozzi

Segnatura: ASF, Carte Strozziane, serie III, 184, c. 5

Fonte: Averà V.S. veduto appresso del serenissimo signor principe Leopoldo parte delle antichità che mi sono pervenute alle mani da qualche tempo, le altre che mi sono restate, alli giorni passati ne detti conto a S.A.S. per mezzo del signor Cennini ad effetto che l'A.S. si servisse nel modo che gli piaceva e perché dal signor Monanno furono stimate cose di poco conto, fu necessario che S.A. commettesse al signor Pietro da Cortona che ne dicesse il suo parere. Venne questo virtuoso e consideratole bene, giudicò che due teste sole, una di Settimio e l'altra di Soemia fossero al proposito. Le altre due, una di Gordiano Affricano il vechio et altra di Berenice di Tolomeo per essere inferiori di grandezza, ma non di bontà, non volse concorrere con il suo parere. Non tengo alcuna resposta di quello comandi il signor padrone; ben so che per il medesimo Monanno ne ha fatto ringraziare il detto signor Pietro, desidero con il mezzo e favore di V.S. esser risoluto da S.A.S.enissima, già che vedo che il signor Monanno non vuole che abbi questa confidenza con S.A.S. E già me ne diede segnio l'anno passato, che avendo io ritirato al giardino della Trinità alcune figure di circa 6 palmi, questo virtuoso disse che erono coselline, oggi le ritiene il signor don Lelio Orsini e vengono stimate dai più virtuosi cose di molta stima; queste sole bastavano a fare adornamento a ogni grande sala. Già che vedo rinchiudermi la strada, farò silenzio e non parlerò più a S.A.S. di queste materie, quando da l'A.S. non mi venga comandato, perché non posso, né voglio competere con questo gentilomo avanti che dar parte a S.A. di nessuna cosa che mi sia capitata. prima ne ho volsuto il consiglio del signor Pietro e signor Andrea Sacchi e delli signori cavalieri Bernino et Algardi, quali tutti mi hanno detto essere cose degnie di un tal principe. Per ciò prego V.S. che mi voglia onorare con S.A.S. e representargli che non mi muove l'interesse ma un certo obligo naturale a significarli questo. Per via del signor Cennini gli significai come mi era capitato un medaglione di argento di Salamina con le tre dee, moneta bellissima et altre: un Marcantonio e Giulio Cesare di argento con bellissimo Settimio di metallo con il rogo, un Alessandro Severo con Europa, greco con lettere BIZANTION e sotto al toro EP. CEYIPUY et un fragmento di cameo assai grande, che rapresenta Traiano quando saggiò il re de' Parti, molte altre cose che con altra ne darò parte a V.S. Ho fatto disegnare una quantità de' miei intagli e camei con pensiero di farli intagliare se averò tempo e comodità per essere il numero 200 e più, intagliarli a bolino sarebbe impresa per me ardua, però vado cercando di virtuoso che intagli con acquaforte.
Mi trattengo di presente a far lavori vicino alla Casa di Tito Imperatore dove si dice le sette sale. Spero trovar qualcosa di bello, se Dio vorrà. Intanto la prego a favorirmi de' suoi comandamenti. Per fine le fo umilissima reverenza e le prego da Nostro Signore ogni vera felicità.
Di V.S. molto illustre umilissimo e devotissimo servitore
Lionardo Agostini
Roma 5 settembre 1652

Bibliografia: Barocchi-Gaeta BertelĂ  2007, pp. 492-93.