Scheda

Data: 28 06 1577

Intestazione: Cesare Targoni a Francesco de' Medici

Segnatura: ASF, MP 699, c. 62

Fonte: Serenissimo Reverendissimo e Padron mio Colendissimo, Mi son tratenuto sin ora a far riverenzia a sua Altezza Serenissima sperando mi capitase qualche cossa di bello per il gusto suo. Ma il Basso ha levato quel buono che ci era e perché non posso mancar per quella servitù che gli tengo e tenerò sinch'io vivo, in afaticarmi di trovar cossa che gli sii grata e perché di novo è stato trovato un bel pezzo di agata, la qualle ne potrà riuscire un bel vaseto overo il tavoleto per cometere, ho voluto mandarla insieme con due medaglie di metalo, et un bellissimo taglio antiquo in agata et il prezo di esse saranno in la scatola e S.A.S. si servi di quello li piace. E quello non li piace la lo faci rimandare. Quanto poi a' marmi io ho aquistato di novo uno bellissimo Bruto. Cioè il compagno di altri, il qualle ne fo far ora il petto e sel piacerà a S.A.S. la ne sarà padrone per quello che li piacerà. Poi mando costì una caseta di pietre dure e tenere per il mulatieri per far tavole et altri lavori per certi che menne hanno pregato, ma S.A.S. serrà primo a vederle e se ci sarrà cossa che li piacia la ne sarà padrone per quello li piacerà. E tra queste pietre la vedrà un bellissimo saso duro per far una taza overo tavole, cossa non più veduta. Io non voglio atediarla ma pregarla la si degni a comandarmi ch'io la servirò di buon corre e con tal finne umilmente mi gli raccomando pregando Nostro Signor Iddio la feliciti e guardi. Di V.A.S. umilissimo servo Cesare Targoni. Di Roma il di 28 giugno 1577. . Barocchi-Gaeta Bertelà 1993, p. 126 numero 130.

Bibliografia: assente