Scheda

Data: 6 05 1580

Intestazione: Alessandro Bassi a Ferdinando de' Medici

Segnatura: ASF, MP 5107, c. 294

Fonte: Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Patrone e Segnore mio Colendissimo sempre, La dolcissima sua lettera de XI del presente datta nella bella Roma e consignatami in Padova, per il Reverends Nostro Padre Francesco Ripa, suo agente, statami fuori di modo gratissima per vedere e conoscere io il suo bello e generosissimo animo inclinato a concedermi il desiderato da me antico sasso di Sesto Pompegio, acciò che quello maggiormenti abbi a farne ornamento a gli altri miei antiqui sassi al numero di cinquantasei. Il di Sesto Pompegio lo faria porre apresso il sasso di C. Oppio, il quale antiquamente fece la legge Appia a tempo de' Romani per rafrenare il soperbissimo lusso del vestire delle pomposissime matrone romane et anco forse d'altre città d'Italia. Il sasso di C. Oppio ha quatro teste, due di uomo, cioè padre e figliolo, le due di donna, cioè moglieri di esso C. Oppio. La prima per nome Rutillia, la seconda Cassia e quivi da basso vi sonno le littere descritte, come le si vegono nell'istesso antiquo sasso di C. Oppio. Del sasso di Sesto Pompegio cessomi, io ne restarò sempre obligatissimo e deditissimo a V.S.I. e Reverendissima e se le due argentee medaglie a lei per me mandategli et il ritratto di Tito Livio, gli sonno state di sodisfazzione, mi è carissimo sommamente. E per il seguente corriero, o diciamolo procaccio, le ho da mandare quella in dessegno cossa di Tito Livio, che penso io al fermo sarà agrata. Circa il ragguaglio del studio della felicissima memoria del Cardinale Bembo, dirò a V.S.I. e Reverendissima, ciò che si ha fare per il poco mio giudizio; pur me riporto a chi sa più di me: che quella mandi de qui uno o duoi pratichissimi e consummatissimi nell'antiquitadi e che abbino cognizione et intelligenza di cammei, di tagli antiqui e che abbino ancora cognizione di retratti di pittura e de' libri, ateso che nel studio prefatto dil Bembo vi sonno delle predette cosse e mandandogli arasi il ragguaglio et ogni scandaglio per sappere il valore et ammontare di esso studio, e questo è quanto. Alessandro Bassi. Di Padova 6 maggio 1580.

Bibliografia: Barocchi-Gaeta Bertelà 1993, p. 164 numero 179.