Scheda

Data: 1 03 1582

Intestazione: Stefano Degli Alli a Jacopo Dani

Segnatura: ASF, CdA, I, c. 220

Fonte: Molto Magnifico et Eccellente Signor mio, Ho riceuta la sua delli 13 del passato e in essa intendo che Vossignoria desidera intendere qualche dichiarazione delle sue medaglie sì grece, come quella grande fatta da quelli re de l' Asia ciamati Serse, già trovo che l'è un di que' re, ma le lettere non trovo chi le intendi per insino a qui, ma tanto farrò che lo trovarò e così del resto delle altre sue medaglie. De Messer Fulvio Orsino, io ne ho perso la speranza perché l'è più cupo che l' Inferno e tanto più l' è difficile cavarne costrutto da poi che l'è stato arubato tutto il suo studio delle medaglie d'oro e d'argento, che importava qualche migliaro de scudi, si come me dice suo danno, me sa a male per amor delle medaglie, perché io me resolvo che chi l'ha tolte non le vorrà smaltire come medaglie, ma le fonderà e se perderà la memoria de tanti greci e latini. Dirrò a Vossignoria come ne l'andare a farme fare a un torniaio de' cerchietti de medaglie e per trovarlo omo in questo esercizio raro, ho pensato che quando quest'omo se contentasse de venire a servire S.A.S., in fare de queli cerchietti, per una astate, che saria molto a preposito, perché so che ce n'è de bisognio e così come da me l'ho persuaso che vogli venire a Fiorenza a lavorare per una astate, che li saria dato che lavorare Nel primo me lo neggò, poi persuaso da me senza mentuare persona particulare, tanto ho fatto che l'ho persuaso a venire con questa condizione, che gli sia fatto bono il viatico e che gli sia dato alogiamento e spesa per la sua persona e che se li dia un grosso, de l'uno delli cercietti di fattura, ma che se li dia le ossa e che avendolo io tirato a questo, a me pare che sia bene farlo venire, perché la spesa per una boca non è niente e la fattura di essi cercietti sta bene per l'una parte e l'altra. Costui è omo che lavora eccelentissimamente e farà li cerchietti in tutte le foggie che li serrà detto. Ora, se pare a Vossignoria de dirlo a S.A.S., glilo dichi e referischi che tanto si farrà. Che Prospero si sia resentito del torto che li era stato fatto, perché non andassi al servizio di S.A.S., m' è piaciuto grandemente e rengrazio Dio che Prospero sia di natura dolce, perché questi son tratti da non li compórdare. Puro la giustizia del nostro Patrone ha acquetato ogni cosa. Altro non dirrò per al presente, se non che la prego mi conservi nella grazia del Padrone e sua. Di Vossignoria molto eccellente servitore Stefano Alli. Di Roma il primo de marzo 1582.

Bibliografia: Barocchi-Gaeta Bertelà 1993, pp. 219-220 numero 243.