Scheda

Data: 17 06 1573

Intestazione: Jacopo Strada a Jacopo Dani

Segnatura: ASF, CdA, I, cc. 126-27

Fonte: Molto Magnifico Signor mio Osservandissimo, Gli giuro che gran tempo fa non ho auto lettera da amico ch'io conoschi, più grata di quella della Signoria Vostra, la quale io con Ottavio e tutti di casa nostra se nne siamo del tutto rallegrati e preghiamo il Signor Iddio per lei, che gli concedi ogni suo dessiderio. Ora Signor, della richiesta che la Signoria Vostra me ha fatta per S.A., io non ho potuto mancare, sì per la longa nostra amicizia, come anche per servirla, alla quale, non solamente S.A. li sonno effizionatissimo, ma anche a tutta la sua Casa, adonque vi mando due imperatori: l'uno è Alberto, l'altro Sigismundo, tutta dua formati da dui privilegii antichi. E certamente altro che a lei non li averi dati. La causa ora ve lla dirò e da lei ne lassar far giudizio. Sonno di già molti anni ch'io cominciai una serie di imperatori cominciando da Caio Julio Caesare e finisce nella maestà del mio padrone. E' questa serie: a cadauno imperatore vi è la sua moglie, figliuoli e parenti, cioè a tutti una medaglia con il suo roverso, dessignati grandi su foli reali a questo modo: una testa su una pagina et il roverso su l'altra. Et a cadauna medaglia vi è avanti il suo ellogio scritto in un sasso antico con lettere maiuscule e perché non si trovano tutte le medaglie di tutti li parenti di uno imperatore, non di meno ve ho scritto il suo ellogio, acciò che la istoria camini di longo e non resti mutile. Il simile anche fo delle medaglie, di essi imperatori, che sonno state battute nella Grezia e anche queste hanno li suoi ellogii greci scritti similmente e nel medemo modo et ordine delle lattine. Ora V.S. sappia che dopo ch'io son vivo non ho mai fatto altro che accumular medaglie e coppie di esse e la mia serie è tanto coppiosa quanto imaginar si possa, e sempre ho pigliato medaglioni li più belli e li più rari e quelli che portano la istoria con essi, che io abbia fra di esse. In Costantinopoli, da Pavolo mio figliolo, me ho fatto portare tutti gli imperatori orientali, o in medaglie o in pittura, che ha pottuti trovare et in spazio di 3 anni, che vi è stato, ne ha fatto buona diligenza. Poi da Carolo Magno in giù, sappia V.S., che la medema diligenza io instesso ho fatta e forse più che esso non ha fatto a Costantinopoli e parte in monete e parte da privilegii, simili a questi ch'io mando, me ne truovo bonissima parte et ogni giorno ne vado mettendo insieme; si che V.S. potrà dar questo raguaglio a S.A. Voglio anche che la Signoria Vostra sappia che questi libri sonno mei e per una mia delettazione li fo, non già che mai abbiano da venir alla stampa. E' qualch'anni che io fo un libercino per una memoria di casa mia, dove dentro nella prima carta Sua Maestà Cesarea ha scritto la sua rima o motto, poi seguita il Re con il fratello, poi gli altri duchi vi sono, ma non posti per ordine, ma secondo che sonno stati nel mio studio. Tutti ve hanno scritto: il Duca di Baviera sie che ultimi e Saxonia, il Duca Guglielmo e l'Ellettora seguono; sicché voglio dire che non vi è precedenza ché segondo l'occasione del tempo li vado mettendo insieme. Vi priego che mi vogliate far scrivere la rima da S.A. e quella sull'altra fazza dall'Altezza del Principe e mandatimi l'arme collorite a parte, che io le farò, sotto, miniare d'oro, simile alle altre. Vi mando qui incluso la cartina, dove sopra si scriverà e avertite nel serrar la lettera, non la forate, acciò non si guasti detta carta, ma solum sia con il spago sopra legata. Altro non vi dirò per ora alla Signoria Vostra, se non ch' el mio nome le sia a memoria, alla quale noi tutti vi si raccomandiamo. Mi ero scordato a dirvi che anche V.S. mi voglia aiutare a loclupetare li miei libri delle inscripzioni anticche, le quali sonno 7 gran tomi, con quelli che costì Vostra Signora apresso di lei si trova e delli suoi amici e massime del Signor Pietro Vittorio et delli marmi che costì voi avete, li quali dessiderei, che oltre alla lettera vi fossero anche gli ornamenti d'intorno, benissimo dessignati e perché in simil cose vi entra spesa, farò il tutto buono qui al Girolami et il nome della Signoria Vostra, con quelli che mi faranno favori in simil matteria ne sarrà fatto onoratissima menzione Questi libri si stamparanno. Mandatimi anche la Chimera con quelle lettere etrusche et anche di tale inscripzione, se costì se ne trovano, overo nel regno delli vostri padroni, ch'io vi prometto ch'io ve ne averò infinito obligo e se si trovano statue con sotto lettere o pili antichi o altre cose che abbiano lettere, mi si mandino e sopraltutto come ho detto, siano ben dessignate e le lettere ben scritte et immitate a punto come stanno nei marmi, che le righe siano giuste, della medema forma de longhezza et il simile la grandezza delle lettere. Il Signor Iddio da mal vi guardi. Di V.S. Magnifica effezionatissimo e per servirla Jacopo Strada antiquario della Serenissima Cesarea Maestà dello Imperatore mio Signore. Di Vienna li 17 giugno 1573.

Bibliografia: Barocchi-Gaeta Bertelà 1993, pp. 50-51 numero 48.