Scheda

Data: 12 07 1573

Intestazione: Vincenzo Banchieri a Francesco de' Medici

Segnatura: ASF, MP 590, c. 293

Fonte: Serenissimo Gran Principe, si mandorno XXX medaglie in mano di Messer Iacopo Federighi, perché lui le mostrasse a V.A. Scrissi poi ancora di novo per 5 capi di altre cose e giornalmente me ne viene alle mani di novo, che per avere certa conoscenza di persone che sanno, che io ho visto di tai cose rare, et che vedano che ne domando, me ne trovo tante, che mi pare invero vedere miracoli e se forse infastidisco V.A., quella mi perdoni e accetti il mio bono animo che se è così, non gli proporrò per lo advenire altro, non avendo auto da V.A. risposta alcuna, né ambasciata dal suo segretario, come solevo avere. Mi perdoni adunque V.A., di tanta molestia datali e per dare compimento a quello che qua mi è stato mostro, oltre a quello che gli ho scritto, ho visto uno pezzo di tronco di vite di u nota.no braccio di lunghezza e grossezza simile, venuta de l'Indie, che è convertita in pietra viva, che fa foco et il suo pregio sarà scudi 8, cosa rarissima e bellissima. Ha uno altro 18 medaglie antichissime e uniche de le quali ne domanda scudi 400. Uno altro ha una pietra longa 4 dita vota dentro, accomodata con scudi 3 di oro per tener agora, che è del colore del Cristo che Vostra Aitezza ha al suo scrittoio, ed il suo pregio è di scudi 8. Uno altro ha uno grandissimo pezzo di cristallo di montagna. Ci è poi uno liocorno intero, che vale dugentomila scudi e dal Gran Turco ne ha trovato 120milia, del quale pensano in questa mandarne il ritratto, ma non 1'ho auto. Ci sono ancora 2 bellissimi cavalli da correre e ci è una persona che ha lo arboro della vita, da potersi conservar insino al dì del giudizio, quale ho visto, e se bene è burlato costui da ognuno, non di meno si vede una cosa soprannaturale. Potrei anzi dare a V.A. qualche nova certa del mondo, ma per non mi usurpare quello non mi si conviene, la tacerò. Et di novo pregandola, mi perdoni, io li mando questa mia per altra via, per sapere la certezza che li sia pervenuta ne le sue mani, non avendo nova de l'altra. E con questo facendo fine le bacio le mani Di V.A.S. servitore affezionatissimo Vincenzo Banchieri. Da Vinegia il 12 di luglio 1573.

Bibliografia: Barocchi-Gaeta Bertelà 1993, pp. 52-53 nota.