Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 30 04 1675

Intestazione: ANNIBALE RANUZZI A LEOPOLDO DE' MEDICI

Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XIV, ff . 725-727, 729, 731.

Fonte: Serenissimo e Reverendissimo Signore e Padrone colendissimo, ricevo l'umanissima di Vostra Altezza Serenissima e in ordine a' commandamenti in essa ricevuti mi sono inteso col Magnavacca e, se prima di questa sera si potranno esser visitate le cose proposte, qui congionta ne sarà la relazione, non essendosi questa mattina potuto col padrone fare il concerto necessario. Il torso proposto è cognito a me che è un pezzo, e stava in un cortile de' Frabetti, e ancorché sia una cosa ben fatta assai, non è cosa da paragonarsi con la Venere in conto alcuno. E' mi fu proposto giorni sono dal Dottor Capponi, e già stava in procinto d'andare a visitarlo, come le altre cose che saranno da vendere in quella casa, che è del Pielli dottore di medicina, al quale pochi giorni ha che è morto il padre, curioso di cose simili. Ho veduto lo strigile e le due medaglie del Carausio e Alletto, e sono robba ben conservata e con questo procaccio si mandano a Vostra Altezza, e circa il medaglioncino d'argento con le lettere IMP. GALLIENUM AUG. sono stato un pezzo seco e non ha mai detto nulla se non in volermi staccar da lui, che mi ha dimandato se Vostra Altezza mi scrivea nulla d'altre medaglie oltre le sudette due, e avendogli io detto di no, egli se n'è meravigliato, dicendo che aveva scritto al Cameli qualche cosa affinché vedesse se a Vostra Altezza fosse piaciuto di cambiar il suddetto medaglioncino in un Gordiano Afr. iun., sapendo averne Ella molti, e che non ne riceva risposta alcuna. Et essendomi io essibito di scriverne a Vostra Altezza, egli mi ha detto che sopraseda sino al prossimo ordinario, volendo aspettare se con le prime di Roma ne ricevesse dal medesmo Cameli qualche avviso. Al signor Conte Malvasia ho fatto sapere il desiderio di Vostra Altezza circa la nota de' pittori, scultori et architetti dal 1200 fino al 1400 e l'altre circostanze, ma non ne ho avuto ancora risposta, avendogliela mandata a un casino in villa poco lontano, dove si ferma alle volte una sera o poco più. Dal Marchese Cospi ho avuto ordine di pagare dieci doppie a Monsù Vouet, al quale già ho fatta l'essibizione a ogni sua richiesta, e sperando, prima che parta il procaccio, di poterle forse mandar con lo strigile e le 2 medaglie qualche ritrattino propostomi, se vedrò che si accostino punto al buono, resto, con umilissimamente inchinarmele, di Vostra Altezza Serenissima umilissimo e devotissimo e obbligatissimo servitore Annibale Ranucci Bologna, 30 aprile 1675. Doppo scritto è venuto da me uno, al quale aveva chiesto in ordine al desiderio di Vostra Altezza che facesse un poco di diligenza per ritrovarmi qualche ritrattino di mano di Rafaele, e mi ha detto d'averne uno e lo mando a Vostra Altezza nella medesima scattola dove è lo strigile e le due medaglie del Magnavacca, e rimetto a Vostra Altezza il giudicare se veramente sia di Rafaele, essendo in ogni modo bello assai, e vedrà molti altri che sono seco, conforme la qui congionta nota divisa in due classi co' prezzi a ciascheduno, quale si stimano dal padrone inalterabili mentre si voglia farne la scelta, e prendendosi tutti sta scritto sotto a ciascheduna classe quanto se ne possa scemare. E coi medesimi vi sarà pure due cere e un ritrattino che il Casarenghi dice che Vostra Altezza avrebbe pigliato per il prezzo notato, se le fosse rimandato, avendolo Vostra Altezza già veduto con altre cose da lui trasmesse. Il Magnavacca ha fatto molte ceremonie prima di dire il prezzo dello strigile e due medagline, e protestato tanti rispetti di obbligazione a Vostra Altezza da non dover dir cosa alcuna oltre il rimettersi in ciò ch'ella avesse commandato. Ma poi finalmente ha detto che dello strigile pretende due doppie e delle medaglie una doppia per ciascheduna. Devo aggiungere a Vostra Altezza circa i ritrattini descritti nella congionta nota, che il padrone vorrebbe sapere la risposta co'l venturo prossimo procaccio, dicendo volersene immediatamente partire di Bologna. Ho veduto il Conte Malvasia prima di chiudere le lettere, che è tornato in città e mi ha dato l'anesso biglietto che voleva mandarmi a casa, e ha detto che considerarà meglio come servire a Vostra Altezza, ma se non m'inganno parmi che ne abbia poca volontà e che forse pensi di far pregiudizio alla sua opera, propalandone qualche parte in simil forma. [Nota di opere] Il prezzo s'intende lire bolognesi di due paoli l'una. Prima classe: n. 1-2 Frati de' Caracci, in legno l. 60 3 Uomo con capelli biondi, del Barocci l. 30 4 Femmina con collare l. 25 5 Femrnina veneziana, di Paolo Veronese l. 30 6 Uomo con collare, del Coreggio l. 45 7 Prete, di Simon da Pesaro l. 20 8 Prete e frate in scatola, del Coreggio l. 50 9 Femmina in scatola, di Tiziano l. 30 10 Frate in scatola, di Raffaello l. 30 Ultimo prezzo non pigliandoli tutti l. 320 Pigliando tutti li suddetti, se gli lasceranno per ultimo 1. 250 Seconda classe: 11-12 ambi in scatola l. 20 13 Femmina con collare l. 10 14 Femmina con crespone alla veneziana l 14 15 Frate del Caravaggio l. 15 16 Femmina con grandiglia l. 12 17 Frate vestito di nero l. 15 18 Femmina ornata di perle con grandiglia l. 15 19 Omo con lattuga l. 10 20 Uomo con collare l. 8 Ultimo prezzo, pigliandoli a sua elezione l. 119 Pigliando tutti li n. 10 suddetti, si lasciano per ultimo l. 100 Due bassi rilievi ed un ritrattino per tre pezzi ultimo l. 60 [Nota di opere] 1 Una testa con le mani et il giglio in mano, di Guido Reni, grande un braccio in circa. Doble trentacinque. 2 Una Circe di mano del Garbieri, che tiene un vaso alla sinistra e nella destra una verga, grandezza come sopra incirca. Doble 50. 3 Un torso di marmo antico. Doble 120. Dissegni 4 Una Maddalena di mano del Guercino d'acquerella, un palmo incirca di grandezza. Ducatoni quattro. 5 Un'altra Maddalena in lapis rosso, dello stesso Guercino, della istessa grandezza incirca. Ducatoni quattro. 6 Un dissegno poco più grande, tratteggiato di penna e con acquarella: la Madonna, S. Gioseffo et il puttino, pure del Guercino. Ducatoni otto. 7 Una Flagellazione in carta azzurrina, lapis nero e lumeggiato, di Guido Reni. Ducatoni dieci. 8 Uno Sposalizio di S. Catarina in mezzo foglio reale, di mano del Cavedoni. Ducatoni otto. 9 Due istoriette di Giove di mano di Lelio da Novellara, tenute di mano di Giulio Romano. Ducatoni sei. 10 Una testa in pittura di una Maddalena con le mani et una croce. di mano di Annibale Caracci, della grandezza della Circe, ma che ha patito un poco. Doble 125. 11 Un abbozzo assai in buon essere, due satiri che rapiscono una femina, creduta di Pellegrino Tibaldi, ma di gran gusto. Doble otto.

Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 326-330.

Note: