Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 18 05 1675

Intestazione: MARCO BOSCHINI A LEOPOLDO DE' MEDICI

Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XVIII, 2, cc. 394, 395, 423.

Fonte: Serenissimo e Reverendissimo Signore, la presente mia servirà per inviare all'Altezza Vostra Serenissima l'ingionta carta, nella quale vedrà descritti tutti quei pittori che in Venezia hanno grido e sono tenuti per virtuosi, cioè alcuni morti che non vi è menzione in istampa e gli altri poi che vivono; aceti la mia poca diligenza e do anco parte all'Altezza Vostra che vado aunendo li scultori e g]i architetti che, più presto che potrò, anco di quelli Vostra Altezza resterà servita; le do parte anco che con tal ocasione ho incontrato da Dario Varotari, figliuolo del pittor Padovanino, tre ritratti, cioè tre teste: uno è il ritratto del detto Alessandro Padoanino fato dalla nominata Chiara sua sorella, ed è in profilo, che è certo somigliante e bello, a mio parere; l'altro è del padre del detto, cioè Dario, fatto da Alessandro, et il terzo della nominata Chiara, sorella del detto Alessandro, fatto dal detto, che se l'Altezza Vostra ne avesse genio, comandi, che ne tratterò. Circa poi a' comandi di Parma, non ne ho riceuti e ricevendone sarò osservante esecutore di quelli, mentre inchinandomele con tutta umiltà sempre sono e sarò dell'Altezza Vostra Serenissima e Reverendissima umilissimo divotissimo e obligatissimo infimo servitore Marco Boschini Venezia, li 18 maggio 1675. Pittori morti, che non furono descritti dal Cavalier Ridolfi perché allora vivevano, avendo egli descritte le vite solamente di quelli che erano in quel tempo defonti. Alessandro Varotari padovano, detto il Padovanino, pittore di gran grido, come da le opere sue sì in publico come in privato si può vedere. Fu impiegato il suo studio nelle opere di Tiziano e fu figliuolo di Dario, pittore egli ancora di chiarissimo grido' descritto dal Cavalier Ridolfi. Di più il detto Alessandro ebbe una sorella pittrice, nominata Chiara, che molto fu imitatrice della maniera del fratello, ed in particolare valse assai in far ritratti, e molti se ne vedono di dame veneziane, padovane et altre. Matteo Ponzone veneziano, pittore di grido, fu discepolo di Palma il Giovane. Giovanni Battista Lorenzetti veronese studiò dal Palma sudetto e fu buon pittore. Domenico Bruni bresciano, singolare nella architettura e prospettiva, come si vede in molte opere sue in Venezia e per lo stato, in particolare a fresco. Fu allievo del Zugni, pittore bresciano famoso. Francesco Ruschi romano operò il maggior tempo della sua vita in Venezia e poi passò a Trevigi, ove morì. Il suo studio fu a Roma. Odoardo Fialetti nacque in Bologna, ma fu allievo in Venezia di Giacomo Tintoretto. È stato valoroso in particolare nel disegno, come si vede dalle opere sue pubbliche e da' libri dati alle stampe all'acqua forte, che servono per insegnar a disegnare; e fu mio maestro. Pittori vivi, che hanno operato et operano in Venezia. Il Cavalier e Conte Palatino Pietro Liberi padovano, creato dall'Imperator vivente per aver fatto il di lui ritratto a Vienna, ed è de' più famosi de' viventi in Venezia. Il suo studio l'ha fatto in Roma et in Venezia. Girolamo Forabosco veneziano, pittore molto stimato per il carnoso suo dipingere con il buon gusto veneziano, sì in figure come in ritratti al naturale, ed è allievo del già Cavalier Tiberio Tinelli. Pietro Vecchia, veneziano, pittore valoroso, stipendiato dal Principe per far li cartoni delle pitture di mosaico che del continuo si lavorano nella chiesa di S. Marco; e questo è allievo del già nominato Alessandro Varotari padovano. Evvi anco Dario, figliuolo dello stesso Alessandro, il quale seguita con buon gusto la maniera del padre, come dalle opere sue in publico et in privato si vede. Antonio Zanchi da Este, territorio padovano, virtuoso pittore, opera al presente diversi gran quadri per li Serenissimi d'Ispruch e molte opere sue si vedono in publico et in privato. Questo fu allievo del sopranominato Francesco Ruschi romano. Fece, studiando, diverse copie dal maestro, che poi sono state comperate e credute dello stesso precetore per aver appreso lo stesso carattere; se bene poi ha faita maniera da sé et è stimato più del maestro. Pietro Negri veneziano; fa[n] mostra pur anco del suo intendimento opere publiche e private, e fu allievo del Ponzone. Andrea Celesti veneziano, oservatore della maniera di Paolo Veronese, dipingie opere publiche e private con molta sua lode, e fu prima a studiare dal nominato Mateo Ponzone. Sebastiano Bombelli da Udine, stato veneto, dipinge di buon gusto ed in particolare tiene gran grido nel far ritratti. Viene di quando in quando chiamato da' prencipi, ed in particolare ultimamente chiamato a Monaco per li ritratti di quei Prencipi, ne conseguì grandi onori e regalli. Il suo studio fu da Paolo Veronese, e certo per copiare le opere del detto Paolo non vi è alcuno che se gli possi avvicinare; e ne sono state portate delle dette opere a Parigi per cose rare. Vi è anco Pietro Belotto bresciano, che pure in far ritratti è singolarissimo, facendoli con diligenza estraordinaria e vi si vedono espressi sino li capelli ad uno per uno. Vivendo la buona memoria del nobile signor Paolo del Sera, virtuosissimo e intendentissimo di pittura, gli fece fare una testa, o per dir meglio, meza figura intitolata lo Stupore, e lo formò con il suo ritratto medesimo. Disse il signor Paolo che lo fece fare per inviarlo a Firenze e suppongo che egli si trovi appresso l'Altezza Vostra Serenissima. Certo questo è un gran virtuoso et è chiamato frequentemente da' prencipi et al presente si trova io Alessandria della Paglia. Giovanni Carbonzino, allievo di Pietro Vecchia, che ancorché giovine va acquistando gran concetto et ha opere in publico di molta lode. Carlo Lotto, todesco, figlio di Ulderico, fu pittore del Duca di Baviera. Questo Carlo fu prima miniatore e fece cose singolari; poi, capitato in casa del Cavalier Liberi, si fece pittore certamente di buon concetto. Vi è ancora un Francesco Paglia brisciano, alievo di Francesco Barbieri detto il Guercino; il sudetto pittore parte opera in Venezia e parte in Brescia. Sebastiano Mazzoni fiorentino, ancor lui ha molte opere in publico et in privato e fa la parte sua con penelli, come pure con la penna poesegia di buona vena, ma alle volte aplica al satirico. Girolamo Pelegrini romano opera ad oglio et a fresco; ed in questo particolare viene tenuto in gran stima. Il suo studio lo fece a Roma. Francesco Rosa genovese opera di buon gusto; e molte opere sue si vedono in publico come in privato. Questo è allievo di Raffaelino Romano, che fu allievo di Pietro Cortona. Federico Cervelli milanese dipinge ad oglio et a fresco ed in questo gran lode particolarmente si acquista. Gioseffo Enzo di Germania, figliuolo di un altro Gioseffo che servì l'imperatore. Egli è uno dei più capricciosi pittori che oggidì viva in formar concerti di mostri, di fantasme, di chimere e cose simili. Monsù Cussin francese, valoroso senza pari in Venezia per far paesi, cose veramente rare. Antonio Triva dello stato di Regio di Modena, virtuoso pittore, ed è stato chiamato alla corte di Monaco, ove è molto ben veduto e trattato. Evvi pure in Venezia una sua sorella chiamata Flaminia, che veramente opera di buon gusto sì in istorie come in, ritratti. Vi è anco Gioseppe Montani dello stato di Urbino, alevato in Bologna, che molto vale nel formar paesi et è ancor virtuoso poeta. Evvi ancora una figlia del sopranominato Gioseffo Enzo, che si chiama Regina, che per copiar le cose del padre è degna di molta lode. Evvi finalmente una nipote del già Bartolomeo Scaligero pittore, nominata Lucia, discepola prima di Chiara Varotari e poi di Dario, figliuolo d'Alessandro, valorosa nel far ritratti, e copia molto bene le cose de i medesimi Varotari.

Bibliografia: PROCACCI 1965, pp. 100-101; BAROCCHI 1975, pp. 349-352.

Note: La lista, di mano di Marco Boschini, è una evidente risposta al questionario del Baldinucci, qui pubblicato.