Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 22 06 1675

Intestazione: GIOVANNI VANGLDRI A GIUSTO SUSTERMANS SUO ZIO

Segnatura: BN, Magl. II, II, 110, c. 334.

Fonte: Molto illustre Signor mio osservandissimo, ricevei l'ordinario passato la cara Sua con l'ordine delle relazioni. Che in circa al mio maestro aveva nome Andrea Snellinx, figliolo di quel Giovanni Snellinx ch'è nel libro de' ritratti di Vandiche che Vostra Signoria tiene appresso di Lei, valentissimo uomo da quei giorni in istorie grande, e morì di novanta anni in circa. E questo Andrea aveva avuto i suoi princìpi da suo padre, ma come che inclinava in differente stile, andò sotto un tal Enrico van Balen, valentissimo uomo nel far istorie piccoli e vaghisimi, come Bagno di Diana e favole d'Ovidio, et era compagno di Brugel, che faceva sì bene animali e paesi e fiori in piccolo, che a Vostra Signoria puol esser noto, e per più lavoravano insieme; e da quelli due detto Andrea aveva preso il suo stile e faceva la maniera dell'uno e dell'altro, e morì d'anni 65 in circa. In circa mio padre, come Vostra Signoria sa, era mercante di drapperia; in circa poi la nostra arme, sono tre fiori sanbuco in campo azzurro con l'elmo; poi, a padre e madre di Vostra Signoria, la puol sapere meglio di me, e il signor suo padre credo fosse di Bruges in Fiandra mercante da drappi, antichissima famiglia, abitante in Anversa, dove Vostra Signoria è nato, e la sua signora madre credo fosse dell'Evonia detta la Fiandra gal[lica], di nobilissimo parentado, e la sua arme sono tre gigli in campo azzurro con una sbarra in mezzo, come quella di Francia, che ne aspettiamo apunto la pittura della sua arme a instanza di Vostra Signoria. Del r[esto], che Sua Altezza Serenissima vegga se lo posso servire in altre relazioni, c[hé] quelle che non saprò si cercherà saperle per via di lettere che scriverò a' miei parenti in Fiandra, ché là vi è un libro in lingua fiamminga dove sono nominati tutt'i pittori più celeberrimi, dal principio della pittura in fino a quel tempo, e da quel tempo in qua si potrà cercar di sapere de' seguenti, e io lo trasporterei in lingua italiana con la mia rozza penna alla meglio che potria; che se vorrà uno di quei libri, potrà dar ordine ad uno di quei mercanti di Livorno che hanno corrispondenza in Anversa, che glielo faranno venire subito. Basta di quei libri di pittori di Carlo Vermandei. Del resto mi onori ricordare la mia debol servitù a Sua Altezza, che vivo ansiosissimo di avere occasione di servirla. Del resto io vado seguitando al solito di fare il noviziato nel servire questa Altezza e ne sperarò buona riuscita col tempo, che, se non mi fa andar seco a Sassolo, andarò subito a Bologna a finire di guadagnare quel bel quadro, ché ho una paura grande che si pentino per la tardanza, ma l'amore del mio prencipe mi preme assai. E intanto restarò baciandoli reverente le mani di Vostra Signoria molto illustre affezionatissimo nipote e servitore Giovanni Vangldri Di Modana, dì 22 giugno 1675. Al Signor Giusto Suttermans Firenze

Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 359-60.

Note: