Numero d'ordine:
Data: 6 08 1675
Intestazione: CARLO MALVASIA A LEOPOLDO DE' MEDICI
Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XVIII, 4, c. 759.
Fonte: Serenissimo Principe e Reverendissimo Signore Padrone collendissimo, ho veduto, riveduto e ben considerato li 221 pezzi di disegni consignatimi a tal effetto per ordine dell'Altezza Vostra Reverendissima dal signor Marchese Cospi, e conforme la istruzione ho notato dietro di essi il mio debole ma sincero parere, che sottometto però sempre alla di Lei fina intelligenza; e perché in molti vi sono appostille di più d'uno, perché l'una con l'altra maggiormente non si confonda e le mie si distinguano, le ho signate nel fine con queste due lettere C M, che altro non additano che Carlo Malvasia, il più divoto, ossequioso et obligato servitore che pregiar si possa di venir adoprato in qualche cosa, ancorché sì fievole, per un tanto principe. Que' pezzi a' quali nulla ho apposto, non sono stati da me in niun conto riconosciuti, che almeno vi avrei scritto la scuola di dove credersi fossero, iusta la regola prescrittami, con gran mio sentimento però, essendovi quegli ultimi pezzotti, sì ben istoriati e compiti, degni di stima per esser coppiosi e molto ben intesi. N'ho notato presso di me qualcuno esseguito nelle tavole che ne abbiamo nelle nostre chiese, per impinguare la mia storia e dimostrare in qual stima ne siano gl'auttori quando non isdegna l'Altezza Vostra Serenissima tenerne conto fra gl'altri della sua coppiosissima e inarrivabile raccolta; onde doppiamente stimabile si è resa questa grazia e per l'onore me ne rissulta in vedermi degno di servirla e per l'utile ne cavo in maggiormente erudirmi. E rapportandomi a quel di più che sia per iscriverle in altro particolare ancora l'istesso signor Marchese che ho implorato per mio mezzano e intercessore presso l'Altezza Vostra Serenissima in rappresentarle umilmente con tanto mio rossore e mortificazione l'impossibilità mia di sodisfare alle replicate istanze del signor Baldinuzzi, all'Altezza Vostra Serenissima col più profondo inchino mi piego e baciandole le sagre vesti, dell'Altezza Vostra Serenissima Reverendissima suo umilissimo devotissimo e obbligatissimo servitore Carlo Malvasia Bologna, alli 6 di agosto 1675.
Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 369-370.
Note: