Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 1 08 1675

Intestazione: [IGNOTO AL CARDINALE LEOPOLDO DE' MEDICI]

Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XXI, 19, cc. 302-303.

Fonte: Serenissimo e reverendissimo Signor Padrone collendissimo, il signor conte Carlo Cesare Malvasia, venuto da me questa mattina per servir Vostra Altezza, ha veduto con molta diligenza la cassetta dissegni e dettone il suo parere, come vedrà dalla nota fatta in sua presenza, rimettendo all'Altezza Vostra anco quella mandatami per farne il riscontro. La cassetta, raccomandata conforme mi comanda, la ho fatta consegnare a Iacomo Zannoni. Con tale occasione detto signor Conte mi ha referito aver fatto vendita con grosso prezzo di cento de' suoi disegni ad un giovane de' Polastri mercante qui, e fra quali vi entra la bella Battaglia di Raffaelle. Che ha fatto anche una scelta di altri cento, con i quali fornisce il suo gabinetto di tanti quadretti. Di un'altra partita ha cambiati col Padre Guerra dell'Oratorio di S. Filippo Neri in tanta pittura, e sono questi cento pezzi di disegni. Il resto, che possono essere da 600 pezzi in circa, gl'ha venduti a quel Domenico Maria detto Collarino, che è quello portò quei disegni a Vostra Altezza questo luglio, mentre io ero a Firenze, e che ne comprò una partita, et egli fu che scoperse che il signor conte Malvasia era in trattato di vendere detti disegni. Dico questo a Vostra Altezza perché non sarebbe gran cosa che questo uomo glieli facesse vedere con portargli o mandargli. Il signor Conte me lo ha detto in modo da poterlo insinuare a Vostra Altezza, a fine che sappia in che grado degradatorio sia uscita dalle sue mani questa partita, nella quale però vi sono alcune cose buone. Infine scopro che detto signor Conte si è salvato per cosa migliore o di più suo genio anco col patto, nella prima vendita, 100 paesi tenuti per sé, come quello che gli ama per preziosi e che stima uno studio compiuto. - I quattro puttini tenuti dell'Albano dipinti, non sono assolutamente, non avendoci conosciuto nessuna probabilità. - Quello del Pordenone accertato per tale da tutti li pittori di Bologna, e tanto dice il signor conte Malvasia che sa ove è il compagno in un altro studio. - Fola del Pesarese è sicura, essendo il quadro in casa il Melara, et è pagata scudi tre e anco solo due. - Conclude il signor Conte che il nudo sia di Lodovico, ma non delle meglio cose, e semplice schizzo, parendoli ben pagato tre scudi. - L'albero di Guido è certo, ma è pagato scudi due. - I tre puttini sono di Guido, ma delle prime cose, scudi tre sono pagati. - La Giustizia è del Tiarini, le due teste del Guercino, ma quella di Papa Gregorio si crede del Valesio, e scudi 4 sono pagati assai. - Il ritratto detto di Tiziano è copia. - L'Ercole o Milone dice bacceggia assai, perché è bello, e li cinque scudi sono il suo prezzo. - I guastatori creduti di Raffaello, non gli tiene per tali e non sono cosa buona. - Il Cenacolo detto di Paolo, non è, ma del Lovini. - Innocenti, strage, detta di Raffaelle, non è, ma del Parmigiano certo e bellissimo disegno, e due doble sono basso prezzo. - I cinque cori angelici non sono certo di Guido e sono brutti. - L'ornato o cartellone detto di Guido è stimato per tale e caracceggia. - Alla Natività del Parmigiano non sa che dire se sia certa, ma è bella assai e vale li scudi sette. - La Pace, che pare anco di Raffaelle, è mal trattata e vale il prezzo di scudi sette. - La Pace di Luca Cangiasi è copia. - I duoi disegni, uno del Tintoretto è tale certo, l'altro di Giulio Romano dubita, e scudi sei par troppo. - La femmina nuda detta di Raffaello, non è, e non sa di chi, bene di maestro, e scudi due è ben pagata. - Il nudo è creduto d'Anibale, ma non val più di 3 scudi.

Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 378-380.

Note: