Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 1 01 1676

Intestazione: [FILIPPO BALDINUCCI AD ANTONIO MAGLIABECHI]

Segnatura: BN, Magl. II, II, 110, c. 275.

Fonte: Per rendersi più certo del favore disiderato da monsignor Suares e far più colpo, par che potessi la benignità del signor Magliabechi prima qualificar la persona nel pregio ch'a lei è più caro e stima anco più plausibile, cioè di amico e confidente suo, nascita civile e studio fatto per sua mera ricreazione e passatempo in tutto il corso di sua vita nelle cose appartenenti al disegno e pittura. Secondo, che essendosi la medesima fino dalla puerizia dilettata di pigliare cognizione delle maniere e dell'opere delli antichissimi pittori che furno nei tempi e dopo Cimabue, et avendo con tale occasione goduto delle benigne grazie della g[rata] memoria del Serenissimo Cardinale Leopoldo nella consultazione delle pitture e disegni, si vedde tuttavia più in obligo di ricercar con diligenza maggiore quanto era stato scritto dalli autori e quello confrontare con le antiche scritture originali che si trovano sparse in publiche e private librerie di questa città e procurarne d'altronde. Dal quale studio finalmente avendo riconosciuto quanto sia vero che queste belle arti da esso Cimabue a Giotto e da questo sono state comunicate mediante suoi discepoli e dai discepoli di quello a tutto i] mondo, si risolvette applicare a farne una pubblica dimostrazione con un albero che ciò dimostrasse nella più parte fin a tempi nostri, con il quale andasse congiunto quasi accessoriamente, ma in sustanza quasi come principale, un indice alfabetico, che servisse non tanto per additare i luoghi che hanno in esso albero i maestri, quanto per dar di essi, dei tempi, maniera, opere, maestri e discepoli loro quelle più vere, chiare e brevi cognizioni che saprà, riducendo al vero, con la scorta dei manoscritti indubitati, gli errori che in cronologia si trovano nelli autori, senza la quale reduzione non può farsi tale opera. E perché questi virtuosi son di parere che questa invenzione sia lodevole, e però temono che prima che sia alla luce altri forse meno esperto non se ne vesta e se ne facci (o bene o male) l'autore, desiderano essi et egli insieme che persona etc. si degni farne attestazione al mondo ed insieme nobilitarla con la sua penna etc. dando alle stampe alcune delle notizie ch'a tempo suo doveranno leggersi in essa opera, e ciò faccia in quel modo che parrà miglior acciò si dia piena notizia dell'opera e dell'essere esse notizie parte della medesima ecc. Il Baldinucci sarà a palazzo martedì mattina e se vi troverà il signor Magliabechi, negozierà quanto che ne verrà a ricerco le sue grazie, quando li sarà comandato. Sopra tutto prega il signor Magliabechi a tenersi lontano dal qualificarlo per intelligente in lettere, perché, come sa, egli non professa lettere e sarebbe impegno per il medesimo signor Magliabechi troppo arrischiato.

Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 399-400.

Note: Di mano di Filippo Baldinucci.