Numero d'ordine:
Data: 15 05 1663
Intestazione: BERNARDINO DELLA PENNA A LEOPOLDO DE' MEDICI
Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, IX, 7, cc. 148-149.
Fonte: Serenissimo e Reverendissimo Principe, Signore e Padrone colendissimo, non mancarò dalle diligenze che Vostra Altezza Serenissima m'impone e le mandarò in breve la listra de' pittori antichi e moderni di questa città, con quelle notizie potrò avere delle loro opere e disegni, più esattamente potrò rintracciarle. Rappresento intanto all'Altezza Vostra Serenissima quanto m'occorre in tal proposito, acciò si degni Ella comandarmi come debba contenermi in ben servirla et obbedirla. Ritrovasi nel monistero di Monache di S. Antonio di Padova di questa città una tavola grande d'altare, dentro il medesimo monistero, di Raffaello d'Urbino, della buona maniera di cui fa menzione Giorgio Vasari nella di lui Vita. Nel cui predellino ha l'istesso Raffaello dipinto in cinque spartimenti alcune storiette e figure; cioè in quello di mezzo il viaggio del Calvario colla croce di Cristo: abbozzo con dicidotto figure e tra l'altro un gruppetto d'alcune femminine che sostengono la Vergine Santissima, mezzo tramortita, alcuni soldati a cavallo, altri che lo tirano con ferri con attitudini vivissime, finite e con teste a mio parere maravigliose et assai bene conservate e fresche. Alli lati a questa in un quadretto vi è la Pietà con altre quattro figure bellissime. Nell'altro simile l'Orazione dell'orto. In due altri più piccioli una figura in piedi per quadretto, cioè un S. Francesco et un S. Antonio, tutti dipinti in tavola e conservati. E perché queste povere monache si ritrovano in qualche bisogno, vorrebbono vendere li detti cinque pezzi e fin ora sono stati loro offerti per la Serenissima di Svezia dal Cavaliere Azolino scudi 600 papali. Ma la Congregazione de' Regolari ha ordinato a questi prelati [...] che s'affighino li editti publici e si diano al più offerente. Io mi sono ritrovato a saperlo ultimamente per mezzo di detti editti correnti per tutte le stanze e sono stato perciò sorpreso in offerire per Vostra Altezza Serenissima senza sapere la sua volontà, e già che vi corre questa commissione di tempo, si degni l'Altezza Vostra alla prima avvisarmi che devo fare e se devo lasciare questa occasione, potendosene sperare poche e niun'altra simile. Sapendo io che il già Cardinale Baldeschi n'offerì delle stesse scudi 800, perché sono originali indubitati, di buona maniera e bellissimi. Resti servita l'Altezza Vostra risolvendosi scriverne un verso a monsignor Branzellini bolognese, governatore e gran servitore della Serenissima Sua Casa, e lo presentarò io stesso, perché m'ammetta all'offerta (che si degna in avvisarmi), avendone egli col Vicario di Monsignor Vescovo l'incombenza di detta Congregazione. Averei finora offerto e comprato per Vostra Altezza Serenissima, se non avessi dubitato avantaggiarmi tropp'oltre nella sua volontà, di cui la supplico dell'onore di qualche cenno, a' quali resto preparato con una subbita et esattissima ubbidienza, et all'Altezza Vostra Serenissima faccio umilissimo inchino, di Vostra Altezza Serenissima e Reverendissima Umilissimo divotissimo obbligatissimo servitore Bernardino della Penna Perugia, li 15 maggio 1663.
Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 102-103.
Note: