Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 20 03 1681

Intestazione: FILIPPO BALDINUCCI AD [APOLLONIO BASSETTI]

Segnatura: ASF, Mediceo del Principato 1526, Diversi.

Fonte: Illustrissimo Signor e Padron colendissimo, so cattivo il mio intelletto a quanto è stato rappresentato intorno al ritraito del Fetti fatto di colpi e bellissimo; ma duro fatica a scancellar dalla mia fantasia quelle specie che 16 anni sono io formai vivissime in Mantova, dove per il ritratto del pittore, e non del padre suo, mi fu più volte mostrato da persona di alta condizione. Mi ricordo anche benissimo che la medesima mi fece vedere i ritratti di due parenti del medesimo pittore forse anche di lor mano, ma ordinariamenie. Se quest'ultima notizia viene dalla stessa persona, sarà mio l'errore assolutamente e della mia poca memoria, e forse anche potrà essere che allora il ritratto fusse creduto quale non era. La pittrice che si asserisce aver in mano la Serenissima sarà l'altre volte da me nominata Sofonisba Angosciola, la quale (se pure è originale, come dissi nella mia nota) bisognerebbe avere in tutti i modi, perché questa fra le pittrici state nel mondo è singularissima e fu la pittura il suo minore ornamento. Io l'ho scritto la vita, insieme con le notizie di cinque altre sue sorelle, tutte valorose nelle bell'arti. Giovanni Benedetto Castiglione, discepolo prima del Paggi genovese, poi del Van Dick, fu buonissimo pittore; ha operato infinitamente in Genova ed altrove, ma sopr'ogni credere fu eccellente nel dipignere animali d'ogni sorte. Servì diversi Principi, ma particolarmente il Duca di Mantova, e per molto tempo avanti la sua morte oppresso dalla gotta fu quasi per abbandonare affatto la pittura. Io ho vedute sue opere, e conosciuto un suo figlio pittore, col quale mi occorse in Mantova cosa (come disse il nostro Berni) degna di riso e di compassione. Di Monsù Francesco di Nese non posso dir altro, se non che ne' nostri tempi sono stati due Franceschi scultori, uno che in Francia non s'intende per altro nome che di Monsù Francesco, e questo ha operato assai bene, e finitamente lo credo fiammingo. L'altro Monsù Francesco fu lorenese, ha operato appresso il Cavalier Bernino ed in suo aiuto fece una delle quattro statue de' fiumi principali del mondo nella fonte di Piazza Navona; i casati dell'uno e dell'altro non sono noti. Di Monsù Jacopo, che si dice servisse la Serenissima, non ho alcuna notizia, e mi par gran cosa che, s'egli fusse stato uomo celebre nell'arte, nel tanto frugare che ho fatto non mi fusse dato alla rete alcuna cosa di lui. Coll'occasione dell'esere io stato visitato da un tale signor Giovanni Sirenel di Bolduch in Brabante, pittore e architetto discepolo di Teodor van Thulden, ho sentito ciò che pure averà a Vostra Signoria Illustrissima avvisato il signor Lorenzo Gualtieri, che il ritratto di Monsù Niccolò Possino di mano di lui, quanto il naturale, sia in mano di un tale Monsù Sérisier in Parigi, ed in Anversa quello del Rubens, o sì vero a Brosselles; e si crede anche che ve ne sieno più d'uno, ma forse di mano di Vandich o d'altro suo buon discepolo; ma l'intenzione nostra non pare che sia di dar luogo a ritratti di pittori simpliciter, ma a ritratti di lor mano, che quando ciò non fusse, il museo si potrebbe empir presto di ritratti di man di buoni maestri artefici, che è quanto mi occorre in risposta alla gentilissima di Vostra Signoria Illustrissima. Mentre per fine le fo umlllssima reverenza. Di Vostra Signoria Illustrissima divotissimo servitore obligatissimo Filippo Baldinucci Firenze, li 20 marzo 1680.

Bibliografia: PRINZ 1971, pp. 181-182; BAROCCHI 1975, pp. 445-447.

Note: