Numero d'ordine:
Data: 5 04 1681
Intestazione: FILIPPO BALDINUCCI AD [APOLLONIO BASSETTI]
Segnatura: ASF, Mediceo del Principato 1526, Diversi.
Fonte: Illustrissimo Signore, Padron mio colendissimo, in questo punto ricevo una cortesissima di Vostra Signoria Illustrissima delli 3 per servizio del Padrone Serenissimo, alla quale incontinenti rispondo quanto appresso. Bartolomeo Sprangher, pittore d'Anversa, fu un bizzarrissimo anzi torbidissimo cervello, il quale si fece valent'uomo in Italia appresso a diversi maestri, ma particolarmente in Parma, servì la santa memoria di Papa Pio V in Roma in varie rapresentazioni divote ch'egli fece in piccole figure in sul rame; et in Vienna e in Praga la Maestà dell'Imperatore. Il natale di costui fu del 1546 e viveva del 1604. Io ne ò scritto la vita a lungo, che sarà curiosa, e loderei il procacciarne il ritratto di sua mano. Cornelio Cort fiammingo fu propriamente intagliatore in rame e in Roma in tempo di Gregorio XIII intagliò molte opere del Muziano con lode, e di quelle anche di Federigo Zuccheri, di Tiziano e del Clovio. Non si sa che in Italia egli operassi in pittura, però avvertasi bene che forse il ritratto o non sarà di sua mano o sarà stentato. Il ritratto di mano propria di Raffaello già è nelle stanze: ma però della prima maniera, del tempo quando egli o stava o era uscito di fresco dalla squola del Perugino, e per quello che spetta a quello di Mantova, dico che a mio credere poco si potrà cavare dalla macchia per accertarsi se sia di mano del maestro; al più ci dirà ella se sia il ritrato di lui, però sarebbe necessario farlo riconoscere colà da ben perito anzi peritissimo artefice e che fusse pratico delle maniere, perché non tutti gl'artefici danno sempre nel segno in tali casi. Godo che sia venuto da Venezia il ritratto di Paolo [Veronese] di mano del Parma [sic], che sarà una bella gioia per la tribuna di Sua Altezza Serenissima, ma nella stanza de' ritratti non starà bene, perché l'intenzione primaria e che rende plausibilissima questa raccolta, è che i ritratti sieno di propria mano dei rappresentati, che quando si uscisse di questa riga, com'altra volta ò accennato, se ne avebbe quanti se ne volesse, ed io ne so dei bellissimi ad stupore, quali non ò mai proposti né proporrei, come non proprii per l'assunto intrapreso. Il quadro del Bassan Vecchio, questo si che sarà una stupenda cosa per le bellissime circostanze che mi dice Vostra Signoria Illustrissima che l'accompagnano, oltre al requisito principale di rappresentare la persona del pittore, ed io non vedo l'ora di poterlo avere avanti agl'occhi. Nel resto io non posso dire altro se non che vedo adempirsi tutto il pensiero ch'ebbi quando ultimamente inviai quella poca di serie di pittori per cercarsene i ritratti, cioè che col publicarsi la perquisizione di quei principali, se ne sarebbon trovati molti altri secondarii, anch'essi però desiderabilissimi. La fretta del rispondere mi aveva fatto scordare dell'altro pittore H. Spiccart; questo fu Hans Specckarts, pittore fiammingo, ch'a mio credere non puole essere stato uomo straordinario, perché, per molto ch'io abbi cercato di notizie di oltramontani, di questo ò trovato poco più che il nome, e questo posso dire a Vostra Signoria Illustrissima, alla quale per fine fo umilissima reverenza. Di Vostra Signoria Illustrissima divotissimo servitore obligatissimo Filippo Baldinucci Questa letera a cagione di cattivo inchiostro e peggior penna è piena di bruttezze e poco degna di comparirle avanti, ma la supplico a scusare se non l'ho ricopiata, perché ho ricevuto la sua tardi e dovrei esser a tempo a mandare la risposta alla dispensa.
Bibliografia: PRINZ 1971, pp. 182-183; BAROCCHI 1975, pp. 450-452.
Note: