Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 8 04 1681

Intestazione: FILIPPO BALDINUCCI AD [APOLLONIO BASSETTI1

Segnatura: ASF, Mediceo del Principato 1526, Diversi.

Fonte: Illustrissimo Signore e Padrone colendissimo, eccomi di nuovo ad infastidire Vostra Signoria Illustrissima. Il principio della mia opera è in grado che potrà esser finito alla mia partenza, che ( se altro non occorre e mentre il Padrone Serenissimo non comandi in contrario) dovrà seguire domenica prossima, sì che altro non manca se non che sia partecipata a Sua Altezza Serenissima la dedicatoria, la quale ho fatto vedere al Signor Mercati, che si è contentato che io l'invii a Vostra Signoria Illustrissima da per me, sì come fo, e l'averà congiunta. Subito che la benignità di Vostra Signoria Illustrissima m'abbi riportato il benigno gradimento et approvazione di Sua Altezza, la farò mettere sotto il torchio e con l'aiuto del Signore Iddio si sarà dato principio alla dimostrazione de]le mie povere fatiche. A' giorni passati mi fu portato a vedere da un signor segretario dell'illustrissimo signor Cavalier Vieri da Castiglione un quadro, supposto ritratto di mano e della persona di maestro Quintin Messis detto il Ferraro, pittore d'Anversa detto il Ferraro. Io lo veddi e considerai a confronto del suo ritratto, che io per sorte conservo appresso di me, stampa di Jacopo Gallé, e per esser l'effigie nel quadro alquanto più giovane e in faccia, ladove la stampa mostra il profilo, non è facilissima cosa il dire cosa certa, ma nemeno potrei affermare il contrario, sì che ò ordinato in casa ch'ad ogni cenno di Vostra Signoria Illustrissima in mia assenza gli sia mandata la stampa, acciò possa Sua Altezza pigliarsi sopra di esso tutte le sue satisfactioni; è indubbio direi che e' potesse essere di mano del maestro, perché la maniera al certo è del paese ben finita e la figura anche non si può dire se non bella; con che pregandola di alcun suo comandamento resto di Vostra Signoria Illustrissima divotissimo servitore obbligatissimo Filippo Baldinucci Firenze, 8 aprile 1681. Penso ch'a quest'ora sarà pervenuta a Vostra Signoria Illustrissima altra mia in proposito della mia gita a Roma, con la quale gli ò chiesto aiuto e consigli, quale attendo con gran desiderio.

Bibliografia: PRINZ, 1971, p. 183; BAROCCHI 1975, pp. 455-456.

Note: