Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 20 07 1681

Intestazione: FILIPPO BALDINUCCI AD APOLLONIO BASSETTI

Segnatura: ASF, Mediceo del Principato 1526, Diversi.

Fonte: Illustrissimo Signore e Padrone mio colendissimo, oggi che mi son portato all'audienza del Serenissimo Gran Duca, ò procurato di accertare Sua Altezza che il ritratto stato mandato in piccol quadro per l'effigie del Tintoretto, non è assolutamente del Tintoretto, ma del Sansovino scultore e architetto fiorentino. E benché io fussi certissimo di questo, tornatomene a casa ò volsuto riscontrare col ritratto del Vasari, e trovo che è veramente così; ma io ardirei di supplicare il Serenissimo Padrone a fare scendere un altro ritratto in quadro maggiore, ch'è nella stanza della grata memoria del Signor Cardinale dopo il salone, che è quello stesso per l'appunto, con un par di seste in mano, e di più mi pare che vi sia scritto il suo nome, e questo è di mano del Tintoretto, ma non è il Tintoretto, il ritratto del quale di sua propria mano e bello assai già à Sua Altezza nella stanza de' ritratti. Se a Vo stra Signoria Illustrissima piace, potrà rappresentare quando le piaccia a Sua Altezza quanto le dico sopra di ciò per sua intera quiete. Io poi, parte con accatto e parte con esitare qualche cosa di casa mia (come è noto a' mia familiari), ò come finito il vocabolario, quando mi son sentito fare instanza dalli Accademici della Crusca che, essendo cosa confacevole con gli studii loro e cosa distinta dall'altr'opera, io lo dedichi all'Accademia. Questa cosa mi è parsa degna di riflessione, parendomi di far con un colpo due tiri, cioè ossequiare il Padrone Serenissimo (del quale io desidero che siano le mie fatiche) nelli Signori Accademici, dei quali Sua Altezza è capo e padrone, et in un tempo stesso far cosa grata a loro. Ma perché non ò voluto deliberare senza participazione, però sono stato oggi da Sua Altezza, la quale mi pare che stimi esser servita egualmente anche quando io lo dedichi alla sua Accademia, e avendone sentito il benignissimo suo gradimento, non ci starò più a pensare e già allestisco la dedicatoria per li Accademici della Crusca, di che ho stimato conveniente dar parte a Vostra Signoria Illustrissima come mio singolare padrone, e l'averei fatto volentieri in persona, se non avessi temuto di essere d'incomodo alle sua rilevantissime occupazioni. Con che resto di Vostra Signoria Illustrissima divotissimo servitore obbligatissimo Filippo Baldinucci Di casa, li 20 luglio 1681. All'Illustrissimo Signore, Signore e Padrone mio colendissimo il Signor Appollonio Bassetti Secretario di Sua Altezza Serenissima Sue mani

Bibliografia: PRINZ 1971, p. 183; BAROCCHI 1975, pp. 469-490.

Note: