Numero d'ordine:
Data: 1 01 1685
Intestazione: FILIPPO BALDINUCCI AD ANTONIO ANTINORI
Segnatura: ASF, Guardaroba Medicea, 368, c. 432.
Fonte: Filippo Baldinucci riverisce l'illustrissimo signor Antonio Antinori suo Signore, dicendogli come Timoteo della Vita, cittadino urbinate che fioriva del 1500 e morì del 1524, fu pittore di chiaro nome, e non solo tenne la maniera del gran Raffaello da Urbino, ma gli fu in aiuto nelle opere, e particolarmente nelle maravigliose figure delle Sibille che sono in Roma nella Pace. Il suo ritratto adunque, se sarà di sua mano, doverà essere di quella maniera raffaellesca, e non doverà passare l'età di 50 anni circa, che tanti ne visse il pittore; non è però possibile accertare se possa il ritratto di che si parla, esser di mano di tal maestro, se non si vede, potendo essere anche il contrario.
Bibliografia: GUALANDI, III 1856, pp. 249-256; BAROCCHI 1975, p. 559.
Note: