Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 21 11 1671

Intestazione: [LEOPOLDO DE' MEDICI] A GIUSEPPE MARIA CASARENGHI

Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XX, c. 203.

Fonte: Al Reverendissimo Giuseppe Maria Casarenghi, Rimando con il procaccio di questa settimana i disegni, quali ho considerati al meglio che ho potuto, et ho fatto la nota di quelli che prenderei, che mando distinta e qui inclusa e numerata perché mi serva per riscontro a me. Questa mandata di disegni, come Lei mi accenuò nel principio, sono di naturali et altri pezzi di non gran considerazione, non vi essendo storia veruna. Niente di meno, se ci aggiustassimo ne' prezzi, io prenderei i notati, nonostante che certamente molti non sieno de' maestri supposti, come in specie quelli che ho notati supposti di Michel Agnolo, che certo non sono, e però se di questi per l'eccellenza del creduto maestro ne chiedessi prezzi non proprii, gli lascerei. E si vede che chi ha posto i nomi degli altri, per dirla in confidenza a Lei, non è molto pratico delle maniere, fuori di quelle de' Bolognesi, et anche non sempre distingue le copie dagl'originali, come ne sono fra quelli creduti di Raffaello e di Michel Agnolo. Però starò adesso attendendo le pretensioni del prezzo, quale si può addimandare in più modi, o in somma o distinguendolo pezzo per pezzo. E per la pratica che io ho nelle compre fatte da me di tante migliaia di disegni, ho ritrovato, massime quando non sono in mane di pittori che intendono perfettamente, che riesce più facile il concludere almeno per parte con il trattato di pezzo per pezzo, perché, essendo le inclinazioni della stima de' pittori diversissime o per genio particolare o per affetto del paese, perché a Firenze gustano le nostre maniere, a Roma le loro, a Bologna le vostre, e' segue che, come piaccion più, anche da i paesani di ciascun luogo si stimano di maggior valore comunemente di quel che sariano stimate se il giudizio si facesse da persone disinteressate; e però segue che molte volte si conclude in quelle compre ove il venditore non ha in tanta stima quei pittor; quanto il compratore. Niente di meno io sentirò nell'uno e nell'altro modo le addimande che mi saranno fatte, e se non ci accorderemo, non per questo resterò con sentimento; così perché le compre e vendite sono libere, come perché fra i disegni non vi è storie o pezzi singolarissimi per l'invenzione o per la finitezza. Ma questo sia detto a Lei, perché non vorrei offendere il padrone de' disegni [cioè Cesare Beccadelli], che con tanta cortesia si è compiaciuto di inviarmeli e che io gli ritenga tanto tempo, onde resto tenutissimo alla di lui amorevolezza et a Lei che ha trattato questo affare con tanta cortesia.

Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 128-129

Note: Minuta di mano di Filippo Baldinucci.