Scheda

Numero d'ordine: 

Data: 2 02 1672

Intestazione: ANNIBALE RANUZZI A LEOPOLDO DE' MEDICI

Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XIII, cc. 330 s.

Fonte: Serenissimo Padrone colendissimo, ricevo l'umanissima di Vostra Altezza con l'altra anessa per Donna Cristina, alla quale voglio, potendo, presentarla in persona, essendo stato impossibile oggi, per esser incaminata a gran passi a diventar, come dice Vostra Altezza, reliquia, et essendo stato in questo giorno dedicato a Maria Vergine tutta occupata in santità. Se sarà posta in pezzi in tabernacoli, se ne potrà forse mandar qualche boccone anche a Fiorenza. Sento poi dalla medesima sudetta di Vostra Altezza e dal foglio anesso con la nota de' dissegni, quanto commandi, e procurarò al possibile che resti servita. Il Casarenghi mi ha portato sette ritrattini che non mi piacciono, salvo che duoi, ma non più di quel che importi una piastra per ciascuno, ma pretendendone da quattro il padrone, gli ho lasciati; uno dicono che sia di Nicolò dell'Abbate, e l'altro del Passarotti, ma sono alquanto scorticati dalle vernici e particolarmente il primo. Mi ha proposto similmente un ritratto di Lavinia Fontana, fatto da lei medesma, mezza figura del naturale, e mi fa fretta in risolvere, e perché me lo propose ieri sera, questa mattina sono stato a vederlo e mi piace, ma voglio fare un poco di consulta circa tutti duoi i particolari, se sia mano di Lavinia e se sia il suo ritratto' sapendo io dove se ne ritrova uno col quale meglio confrontarlo, e poi risolvere, se sarà necessario, quello che stimarò possa esser più di gusto a Vostra Altezza. Siamo stati allegri con festini di ballo in occasione di questi Principi di Modana che sono stati in Bologna, e di Donna Cristina ormai non si parla più, come se fosse fatta monaca da dovero; intanto il carnevale si è riscaldato e questa sera ancora, benché siano partiti i forestieri, si ballarà e si spera che sia per seguitarsi bene. Con che a Vostra Altezza Serenissima profondissirmamente mi inchino, di Vostra Altezza Serenissima umilissimo devotissimo et obbligatissimo servitore Annibale Ranucci Bologna, li 2 febbraio 1672.

Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 139-140.

Note: