Numero d'ordine:
Data: 23 05 1673
Intestazione: ANNIBALE RANUZZI A LEOPOLDO DE' MEDICI
Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XIII, cc. 446-447.
Fonte: Serenissimo ed Eminentissimo Signore Padrone colendissimo, qui anessa riceverà Vostra Altezza la nota de' prezzi delle cose accennate di quel mercante da cera, e l'ho trascritta io perché l'originale era in lettere difficili da intendersi senza l'aiuto del Padre Pirker. I prezzi mi paiono spropositi, come so che pareranno a Vostra Altezza, e quando potesse l'Altezza Vostra aver curiosità di quel ritratto grande stimato d'Annibale e dell'altro di Simone o d'una delle tre teste dette di Paolo, e i prezzi si moderassero in quanto all'altre cose, non parmi che Ella possa restarne sodisfatta, e il tutto le accenno perché così pare al mio poco giudizio. Altro non mi resta che aggiungere in accusa e risposta all'umanissima di Vostra Altezza e profondissimamente me le inchino, di Vostra Altezza Serenissima umilissimo, devotissimo e obbligatissimo servitore Annibale Ranucci Bologna, li 23 maggio 1673. Quadro alto un braccio e 1/4 e largo due braccia e 1/3 di Tiziano, con dentro sette ritratti, de' quali non son finite se non le teste e non di tutti: doppie 60. Quadro alto poco più d'un braccio e largo a proporzione, con Marte, Venere e un Amore, figure intiere di Paolo Veronese: doppie 30. Tre quadri con tre teste di Paolo pure, duoi che sono ritratti e l'altro come di donna lasciva: doppie 30. Un ritratto di una donna mezza figura d'Annibale, alto un braccio e 1/3 e largo a proporzione dell'altezza: doppie 20. Quadro del Sammachino, alto poco men di un braccio e largo a proporzione, con una Madonna, un Bambino e San Giuseppe: doppie 10. Un ritratto di Simone di un bambino che ha la testa solo finita: doppie 4. Un disegno di Polidoro imperfetto e di cinque in sei figure d'aquerello e biacca, largo poco più di mezzo foglio ordinario: doppie 4. Dissegno in mezzo foglio di un uomo fatto a oglio del Domenichino: doppie 2. Sedici dissegni o schizzi di lapis rosso in mezzi fogli, di Simone: doppie 32. Due battagline di penna del Tempesta, di un palmo incirca: doppie 2.
Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 161-162.
Note: