Numero d'ordine:
Data: 6 06 1673
Intestazione: ANNIBALE RANUZZI A LEOPOLDO DE' MEDICI
Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XIII, cc. 456-457.
Fonte: Serenissimo et Eminentissimo Signore e Padrone colendissimo, ricevo l'umanissima di Vostra Altezza Serenissima e nell'istesso tempo il ritorno della cassetta, quale aprirò e considerarò i dissegni scelti da Vostra Altezza, e conforme le instruzioni così circa i medesmi dissegni, come circa l'altre cose, andarò negoziando co' padroni della mercanzia, aggiungendo che non mandai il ritratto stimato d'Annibale perché, essendo più grande, non si poteva aggiustare con gli altri pezzi piccoli se non malamente, e posso mandarlo ogni volta che Vostra Altezza voglia; anzi ne voglio far fare un poco d'essame, ancorché il padrone non se ne contenti, ma come parmi che le accennassi, io l'ho per bello e considerarò ancora un poco un'altra cosa che dicesi essere di Paolo et essere un modello di un quadro grande fatto a Venezia, e si potrebbero mandare unitamente l'uno e l'altro a Vostra Altezza. Intenderà Vostra Altezza il seguito della cattura del segretario del Principe Cesare d'Este, circa la quale il signor Cardinale Pallavicini vorrebbe sapere se Vostra Altezza approvi ch'ei l'abbia fatta fare così risolutamente et a instanza della Serenissima di Modena, e concedutoglelo non ostante la premurosa venuta a Bologna del Principe medesimo per aiutarlo. Io ho detto a Sua Eccellenza che non avrei ardire di fare questa ricerca a Vostra A1tezza, mentre l'Eccellenza Sua non si contenti che la facci a suo nome; a che Sua Eccellenza mi ha replicato: "No; ma vorrei saperlo perché stimo il suo parere in estremo", e così non si disse altro. Mi rallegro delle belle comedie che Vostra Altezza Serenissima ha vedute costì, e se vedesse la nostra, che si deve fare, forse né men questa le dispiacerebbe, ma vi ci voglion forestieri, e più d'alta riga che sono, più vengano esclusi; ma però un ecclesiastico che passi i cinquant'anni non crederei che incontrasse difficultà, purché non sia il Cardinal Rosselli, che assolutamente dicono di non ve lo volere. A Vostra Altezza Serenissima rassegno la mia riverenzia divotissima e le faccio profonda riverenza. Di Vostra Altezza Serenissima umilissimo devotissimo et obbligatissimo servitore Annibale Ranucci Bologna, li 6 giugno 1673.
Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 169-170.
Note: