Numero d'ordine:
Data: 16 12 1673
Intestazione: ANNIBALE RANUZZI A LEOPOLDO DE' MEDICI
Segnatura: ASF, Carteggio d'artisti, XIII, c. 507.
Fonte: Serenissimo et Eminentissimo Padrone colendissimo, sento quanto abbia risoluto Vostra Altezza Serenissima circa i dissegni, e in tanto avrà veduto i camei, sopra i quali dirà pur il suo sentimento. Circa il Giudizio di Paride, può esser che sia comperato da altri, ma io non lo credo così facilmente, perché presso a poco so che a Bologna non v'è al presente chi sia per far questa spesa, e quel che può accader non può esser altro se non che il padrone faccia quattrini per altra strada e poi s'instaffi su l'altezza del prezzo, ma né men questo credo intieramente, benché ei lo dica. Questo medesimo padrone è quello che ha il bel dissegno famoso di Rafaele, del quale Monsù Vouet darebbe volentieri 25 doppie, e ha altri dissegni considerabili; e credo ben che sia vero che sia a trattato di venderli al Conte Malvasia pel prezzo di sessanta doppie, ma egli sta forte per ora su i 200 scudi e non n'è mai stato verso che me li voglia dare da trasmetter costà, perché siano veduti. Io non so se il signor Livio gli abbia veduti con attenzione, sì che potesse darne all'Altezza Vostra distinto raguaglio; accennandole io intanto tutto ciò per sua notizia. Attendo il ritorno de' dissegni per la consulta da farsi sopra quelli che non sono stati all'esame; e non restandomi che aggiungere, auguro a Vostra Altezza Serenissima felicissimo il S. Natale e moltissimi altri, e profondissimamente me le inchino. Di Vostra Altezza Serenissima umilissimo devotissimo et obbligatissimo servitore Annibale Ranucci Bologna, li 16 dicembre 1673. Dopposcritto. - Quel che ha dato il ritratto di Scappino ne porta un altro che sarà qui congiunto, del quale ne vorrebbe pure due doppie. Io gli ho detto, se ne ha degli altri, che me li porti tutti, ma mi ha detto di non ne avere più, e lo mando perché lo veda Vostra Altezza, essendomi parso bello al toccarlo con un poco d'acqua su la fronte invece di vernice.
Bibliografia: BAROCCHI 1975, pp. 231-232
Note: